Velletri, l’agricoltura soffre. Giammatteo: “Rischiamo di perdere le nostre aziende”

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L’anno nuovo si porta a presso la crisi del 2021, con l’aumento dei prezzi di sementi, concimi e gasolio. Il presidente dell’Aspal: “Serio rischio di perdere altri posti di lavoro in agricoltura e la scarsità della manodopera potrebbe compromettere i raccolti”

Anno nuovo, stessa per l’agricoltura di Velletri e dintorni. L’arrivo del 2022 non ha cambiato molto per gli imprenditori agricoli, che lottano contro l’aumento dei costi e della burocrazia. A lanciare l’allarme è Stefano Giammatteo, presidente dell’Aspal, l’associazione degli agricoltori di Velletri. La situazione è la stessa anche ad Artena, Valmontone, Colleferro e via dicendo.

“In questo momento – dice Giammatteo – tutti i comparti del settore agricolo sono in sofferenza perché sono aumentati di molto i costi delle materie prime come concimi, sementi, gasolio e corrente. Inoltre è aumentato il costo del lavoro, anche per le ultime disposizioni sulla sicurezza, ed anche per nuovi adempimenti burocratici post covid”

“Tutto ciò però, non aiuta i datori di lavoro né braccianti” prosegue Giammatteo, secondo cui c’è “il serio rischio di perdere altri posti di lavoro in agricoltura, dove la scarsità della manodopera è un problema reale e preoccupante da quando è iniziata la pandemia. “La politica e i mezzi di comunicazione continuano a parlare di caporalato – aggiunge il presidente dell’Aspal – ma nessuno si è accorto che noi stiamo perdendo le aziende agricole, che sono la colonna portante di tutta la catena agroalimentare”.

La carenza di braccianti potrebbe portare a “compromettere i vari raccolti ed anche gli altri lavori stagionali in campagna” secondo l’Aspal. “A tutto questo dobbiamo aggiungere – dicono dall’Aspal – le gravi perdite di produzione, causate dalle fitopatie come la mor­ia del kiwi, e dalle continue calamità naturali come grandine, vento e gelo”. “Su tutte queste rivendicazioni continueremo la nostra azione anche nel 2022 – concludono -, in tutte le sedi istituzionali preposte. Fino ad ora però, dalla politica in generale non abbiamo avuto nessuna risposta ma solo indifferenza”.

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