Ecco la lettera del Prefetto. Un’onta aleggia su Artena

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Matteo Piantedosi in persona ha scritto al Comune di Artena, su cui aleggia l’onta del commissariamento per “gravi e persistenti violazioni di legge”

C’è un Prefetto a Roma a garantire il rispetto delle regole. E Artena non fa eccezione. Il Prefetto sta infatti usando le sue prerogative affinché anche la maggioranza che governa la città si attenga alle leggi italiane. È quello che traspare dalla lettera partita dalla Prefettura venerdì scorso e protocollata in Comune lunedì 13 settembre.

Il capo della Prefettura in persona, il Prefetto Matteo Piantedosi, ha scritto all’Amministrazione comunale prospettando per lunedì l’avvio della procedura per lo scioglimento del Consiglio comunale. Come avevamo anticipato, non lo farà per la mancata approvazione del bilancio preventivo. Ma per questioni ben più gravi: la procedura sarà basata sull’art. 141, comma 1 lettera a) del Testo Unico Enti Locali, che recita:

I consigli comunali e provinciali vengono sciolti con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Ministro dell’interno: a) quando compiano atti contrari alla Costituzione o per gravi e persistenti violazioni di legge, nonché per gravi motivi di ordine pubblico; (…)

Art. 141 comma 1 lettera a) del Tuel

La diffida del Prefetto

La diffida del Prefetto di Roma è dunque chiara. Se il rendiconto 2020 non sarà approvato secondo la legge, ad Artena arriverà un Commissario straordinario. E la diffida si basa proprio sulla contestazione del voto in Consiglio comunale del vice sindaco esterno Loris Talone. La lettera conferma infatti quanto era nell’aria. Già ad aprile, infatti, la Prefettura aveva risposto a una richiesta di parere del Comune sull’ipotesi che il vice sindaco esterno potesse convocare e presiedere il Consiglio in sostituzione del sindaco. La Prefettura lo aveva fatto trasmettendo un parere del Ministero dell’Interno, reso il 12 aprile 2021. Il parere era chiaro, tanto che nell’ultima lettera il Prefetto parla di “assodata conoscenza” sulla questione. Diceva in sostanza che il vice sindaco esterno non fa parte del Consiglio e quindi non lo può presiedere né vi può votare.

Quando lunedì scorso Talone ha votato in Consiglio, il Prefetto l’ha saputo e ha chiesto una relazione alla segretaria comunale per capire cosa stesse accadendo ad Artena. In Prefettura la relazione è arrivata il 9 settembre. Da lì è partita la nuova lettera di diffida arrivata in Comune il 13 e data ai Consiglieri comunali soltanto oggi. Una diffida che chiede di “rimuovere con la massima urgenza, e comunque non oltre 7 giorni dalla notifica della presente, le violazioni riscontrate, se del caso riconvocando il Consiglio per l’adozione di una nuova delibera a norma di legge“. Se ciò non sarà fatto entro lunedì prossimo, si procederà con lo scioglimento per gravi e persistenti violazioni di legge.

Il “giallo” sulla votazione dell’opposizione

La nota prefettizia (leggila cliccando qui) contiene poi un giallo sull’esito della votazione della settimana scorsa. Nella lettera vi è infatti scritto che, secondo la relazione inviata dalla segretaria, il rendiconto era stato approvato con 7 voti contrari e 8 favorevoli. Ciò contrasta invece con quanto accaduto: le opposizioni infatti non hanno partecipato al voto. Sul punto però è intervenuta anche la segretaria comunale. Nel documento con cui ha consegnato le lettere alle opposizioni ha infatti scritto che la nota prefettizia “erroneamente riporta una mia dichiarazione di cui alla relazione trasmessa alla Prefettura, errata, e che la scrivente ha prontamente notiziato la Prefettura di tale errore”.

Scacchi: “Noi abbiamo abbandonato l’aula”

La vicenda del voto di lunedì 6 settembre è comunque scottante. Così come quella dei lunghi tempi che hanno accompagnato la diffusione di questa nota prefettizia. Lo ricorda la Consigliera Gloria Scacchi:“Già da venerdì mattina alle 8.30 attendevamo di avere questa nota che sapevamo fosse arrivata. La segretaria mi ha assicurato che lunedì mi avrebbe dato la documentazione. Ma non è stato così perché lunedì mattina mi ha chiesto di fare una richiesta scritta per l’accesso agli atti. L’abbiamo presentato subito – prosegue Scacchi – e ci ha detto di tornare martedì ma anche ieri non abbiamo avuto la nota. Anche stamattina siamo stati al Comune e alle 14 ce l’ha presentata con il Consigliere Erminio Latini. Quanto alla vicenda dei voti contrari sul rendiconto, tengo a sottolineare che avevamo abbandonato l’aula e, qualora quanto si scritto nella nota del Prefetto risultasse vero, non capisco come presidente e scrutatori possano aver trascritto una cosa del genere”.

Smentita la ricostruzione del vice sindaco

Tutto ciò smentisce la ricostruzione del vice sindaco, secondo cui la lettera arrivata lunedì costituiva una “risposta della Prefettura di Roma ai quesiti posti dopo l’ultimo consiglio comunale“. Altrettanto smentita è la tesi della “sospensione dell’approvazione” del rendiconto “per darci tempo di regolarizzare la vicenda del mio voto“. Altro che sospensione. Nessun quesito, nessuna sospensione ma una dura reprimenda del Prefetto che richiama gli amministratori artenesi al rispetto della legge entro lunedì.

L’onta dello scioglimento per gravi e persistenti violazioni di legge

L’eventuale scioglimento già si prospetta come un’onta. I Consigli comunali sciolti per “atti contrari alla Costituzione o per gravi e persistenti violazioni di legge, nonché per gravi motivi di ordine pubblico” si contano infatti sulle dita di una mano. Negli ultimi tempi si è avuto notizia soltanto del caso di Belcastro in Calabria. Un Comune che aveva dichiarato il dissesto finanziario ma che per due volte aveva proposto ipotesi di bilancio riequilibrato che non erano state approvate dal Ministero.

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