Dopo l’annullamento della gara, la Cisterna – Valmontone si riavvicina

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Secondo quanto riferiscono diverse fonti istituzionali e di stampa, anche la Bretella Cisterna – Valmontone è tra le opere che saranno considerate strategiche. L’iter riparte dopo la pronuncia della Cassazione a Sezioni Unite sull’annullamento della gara

Ieri pomeriggio la prima a darne notizia è stata al Deputata di Forza Italia Maria Spena. Aveva detto in una nota riportata da Askanews: “Da una prima analisi del ‘dl semplificazione’ sembrerebbe che finalmente le opere viarie Roma-Latina e la bretella Cisterna-Valmontone si faranno. Un risultato tanto atteso raggiunto anche a seguito dei tanti solleciti, tra cui l’interpellanza urgente a mia firma. Si tratta di lavori necessari, gi inseriti nel DEF 2018 e 2019, che interessano tutti gli utenti del territorio di Valmontone, Lariano, Artena, Labico, Aprilia, Cisterna di Latina e territori circostanti, zone a vocazione industriale ed agricola. Tali interventi sono urgenti perch i cittadini di queste aree si spostano su strade pericolose e disastrate come la Pontina, a rischio della propria incolumità”.

Oggi la notizia è rimbalzata su diverse testate, con molti commenti positivi da parte degli attori istituzionali e della politica. Il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti si è detto soddisfatto: “Nel decreto approvato dal Governo sulle semplificazioni sono inserite alcune opere di importanza strategica per il Lazio. Si tratta di una straordinaria occasione di crescita – ha dichiarato in una nota – e di sviluppo per la nostra regione. Abbiamo avuto ancora una volta la dimostrazione dell’attenzione dell’esecutivo nei confronti del Lazio, un provvedimento per il quale ringrazio il Governo perché permetterà al nostro territorio di fare investimenti, aprire cantieri, creare occupazione e migliorare significativamente la qualità dei servizi offerti ai cittadini”.

Da Latina hanno espresso soddisfazione sia dal Pd, con il segretario provinciale Claudio Moscardelli e i Consiglieri regionali Enrico Forte e Salvatore La Penna, sia da Forza Italia, con il Consigliere regionale Giuseppe Simeone. L’iter per la realizzazione della bretella Cisterna-Valmontone dunque riparte. Si attende la nomina di un Commissario di Governo per realizzare un’opera che era arrivata quasi alla posa della prima pietra ma che è stata fermata a causa di un errore nel bando di gara.

L’antefatto: l’errore nel bando che ha fatto annullare definitivamente la gara (con l’intervento della Cassazione a Sezioni Unite)

Come abbiamo già raccontato tempo fa, il Consiglio di Stato aveva infatti annullato la gara, con una sentenza importante (leggila qui). Ciò che non è stato ancora scritto è che dopo il Consiglio di Stato si è espressa anche la Corte di Cassazione a Sezioni Unite, definitivamente confermando la sentenza del Consiglio di Stato. La sentenza delle Sezioni Unite è stata firmata il 18 febbraio 2020 ed ha visto soccombente il Consorzio Stabile SIS, aggiudicatario dell’opera, e Autostrade del Lazio spa, condannati a pagare “50.000,00 (cinquantamila/00) per compensi, oltre alle spese forfettarie nella misura del 15 per cento, agli esborsi liquidati in C 200,00 ed agli accessori di legge”.

Nello specifico i ricorrenti hanno contestato al Consiglio di Stato di aver “usurpato la funzione amministrativa” tramite l’istituto della verificazione. Le eccezioni mosse non sono state ritenute ammissibili dalla Cassazione a Sezioni Unite secondo cui “il Consiglio di Stato si è correttamente limitato a verificare, per poi escluderla, l’astratta ed intrinseca congruità di criteri di valutazione applicati e, altrettanto correttamente, a sottoporre a verifica l’illegittimità, per contraddittorietà insanabile e insuperabile incongruità del presupposto, del criterio di equiparazione delle situazioni di mancato utilizzo del contributo pubblico a fondo perduto e di promessa di restituzione integrale del medesimo non assistita da valide garanzie o previsioni gestionali e contabili” (scarica qui la sentenza della Cassazione a Sezioni Unite).

Almeno per la Roma-Latina e per la Cisterna-Valmontone si può dunque dire che la mancata realizzazione non è da attribuirsi alle pastoie burocratiche o nelle opposizioni dei territori ma, secondo quanto dice il giudicato, ad errori della pubblica amministrazione su un iter per un’opera da 2,7 miliardi di euro.

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