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Il processo per sei persone inizierà in estate a Velletri. Gli altri indagati hanno aderito ai riti alternativi
Sono sei le persone rinviate a giudizio per i falsi green pass lisciati da un medico di Velletri. Il processo inizierà durante l’estate e seguirà il rito ordinario perché gli indagati non hanno aderito ai riti alternativi. Gli altri andranno verso i patteggiamenti.
Nel complesso gli indagati sono cinquantasette. A documentare le false inoculazioni di vaccini, fatte da un medico di Velletri, sono stati i militari della Guardia di Finanza di Velletri. Le Fiamme Gialle avevano raccolto immagini e audio con microspie e telecamere nascoste nello studio del professionista.
Nel febbraio scorso, infine, i militari hanno fatto irruzione nello studio medico nel centro storico di Velletri, hanno arrestato il medico e alcuni pazienti (questi ultimi rimessi in libertà dopo aver ammesso gli addebiti) che si erano appena fatti fare i falsi vaccini. Nelle siringhe il dottore metteva soluzione fisiologica e, previo pagamento di cinquanta euro, rilasciava i falsi green pass.
Tra i clienti del medico, accusato di corruzione, peculato e falso ideologico, c’erano anche dipendenti pubblici che, per non incorrere nei provvedimenti previsti per i non vaccinati, avevano pensato di ricorrere alla scorciatoia della falsa dose. L’indagine della Procura di Velletri, coordinata dal sostituto procuratore Ambrogio Cassiani, ha “rotto le uova nel paniere” dei furbetti.