Vaccinati e in quarantena: la storia della coppia di Palestrina

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Marito e moglie avevano fatto il vaccino Johnson a Valmontone ma sono stati messi in quarantena dopo un contatto stretto con un positivo al coronavirus

Anche chi è vaccinato va in quarantena. E così è stato per una coppia di Palestrina che ha scoperto a proprie spese che anche chi è vaccinato con tutte le dosi necessarie, e quindi è in possesso del Green pass, viene messo in quarantena preventiva dall’autorità sanitaria al pari di un qualsiasi cittadino che non ha ancora ricevuto alcuna dose. I due, marito e moglie, si erano vaccinati a maggio presso il drive-in allestito nel parcheggio del Valmontone Outlet. Ognuno di loro aveva fatto il vaccino della Johnson & Johnson, ad una sola dose, sufficiente per ottenere la copertura totale e, quindi, il green pass.

Mai avrebbero pensato di dover finire in quarantena a seguito di un “contatto stretto” con una persona positiva. “Quando la Asl mi ha detto che sarei dovuto rimanere a casa per dieci giorni non ci volevo credere” ha raccontato Massimo. “Pensavo che una volta vaccinati non si sarebbe incorsi in queste cose e invece, all’inizio, mi volevano far fare 12 giorni di quarantena prima del tampone”. Dopo essersi imposto, l’interessato ha ottenuto i normali dieci giorni con successivo tampone al decimo giorno che, grazie all’esito negativo, ha rimesso tutti in libertà.

La risposta dell’Istituto Superiore di Sanità

Quello che hanno scoperto i due di Palestrina è in realtà noto da tempo. L’Istituto Superiore di Sanità lo ha infatti chiarito già da marzo. In quel mese l’Istituto diceva infatti: “Se una persona viene in contatto stretto con un caso positivo per SARS-CoV-2, secondo le definizioni previste dalle Circolari del Ministero della Salute, questa deve essere considerata un contatto stretto anche se vaccinata, e devono, pertanto, essere adottate tutte le disposizioni prescritte dalle Autorità sanitarie. Si mantiene la deroga alla quarantena per il personale sanitario, con il rispetto delle misure di prevenzione e protezione dell’infezione, fino a un’eventuale positività ai test di monitoraggio per SARS-CoV-2 o alla comparsa di sintomatologia compatibile con COVID-19”.

Il dibattito in corso

Dunque la vaccinazione riduce i rischi per i vaccinati, secondo quanto riporta un report dell’Istituto Superiore di Sanità, ma fino ad ora non basta per evitare le quarantene o gli isolamenti domiciliari in caso di positività al virus. I vaccinati non vengono testati nei primi giorni di isolamento ma comunque devono rimanere a casa per sicurezza. Si tratta di disposizioni irrazionali? Sulla questione si sta aprendo un dibattito (leggi ad esempio quest’intervista pubblicata dal Corriere) che riguarda in particolare l’efficacia dei vaccini rispetto alle varianti che circolano.

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