Cep, ok alle linee sul risanamento. Talone: “L’alternativa? Il dissesto dei Comuni”

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Ieri l’assemblea dei soci del Cep ha approvato le linee guida per il risanamento del consorzio. Talone: “L’alternativa sarebbe stata la liquidazione e il dissesto finanziario dei Comuni”

Il Comune di Artena rimarrà nel Cep. La decisione politica è stata presa dal vice sindaco Loris Talone che ieri ha partecipato all’assemblea del Consorzio Enti Pubblici spa ed ha approvato le linee guida per il risanamento dell’ente. Come è noto da notizie di stampa, il consorzio nel 2020 ha riportato rilevanti perdite di bilancio. Ne è seguita un’indagine della Guardia di Finanza, il sequestro di atti e la sostituzione degli amministratori. I nuovi amministratori che si sono insediati hanno passato al setaccio la gestione precedente, rilevando gravi anomalie nell’uso delle risorse derivanti dai tributi comunali, tra cui discutibili affidamenti di servizi e un’operazione di acquisto di un immobile non ancora perfezionata ma pagata per acconti.

La linea sempre tenuta dai sindaci è che tutto è accaduto a loro insaputa. Dopo l’esplosione dello scandalo e la sostituzione degli amministratori, a quel punto spettava ai Comuni, che sono soci del Consorzio, decidere che fare con quell’ente. Gli enti locali hanno affidato al Cep la riscossione dei tributi e in molti casi devono ancora prendere molti soldi. Il bivio che si è posto in assemblea l’altro giorno è stato dunque: liquidare tutto o risanare e andare avanti? I sindaci hanno scelto la seconda strada.

Talone: “Rimaniamo, l’alternativa non farebbe miracoli”

“Ieri abbiamo dato al Cda delle linee guida per il risanamento – ha detto il vice sindaco Loris Talone – che non prevedono costi ulteriori per i contribuenti. Il Cda ci ha presentato un piano triennale per il risanamento del consorzio e la restituzione alle casse de comunali di tutto ciò che il Cep deve versare. L’alternativa – ha proseguito Talone – sarebbe stata la liquidazione del consorzio e il dissesto finanziario per i Comuni, meglio quindi una gestione oculata delle risorse, senza spese scellerate e mascherate”.

Quanto al futuro di Artena nel Cep, nelle settimane scorse dall’opposizione Artena Cambia si era schierata manifestamente per l’uscita (leggi qui l’intervento). Una presa di posizione in linea con il passato, visto che il gruppo politico dal 2018 contesta la scelta di aderire al consorzio. Quanto all’amministrazione comunale, è intenzionata a rimanere: “Leggendo anche i curriculum dei membri del Cda, sono molto fiducioso. L’uscita comporterebbe invece la necessità di avviare un contenzioso, strutturare gli uffici comunali per il recupero dei tributi ordinari e straordinari pur avendo difficoltà di personale. Insomma – ha concluso Talone – riportando in casa la riscossione non potremmo fare miracoli in queste condizioni”.

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