Colleferro, stretta sulla movida: ecco l’ordinanza del sindaco

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Dopo la morte di Willy stretta su controlli e movida. Formalmente per contrastare il covid, da oggi a Colleferro chiusura dei locali dopo una certa ora, divieto di vendita di bevande alcoliche d’asporto dopo le 23.45 e altri divieti

Dopo l’uccisione di Willy c’è una stretta nei controlli a Lariano e sulla movida a Colleferro. Nei giorni scorsi la Prefettura ha fatto controllare capillarmente la palestra di Lariano. Ieri il Sindaco di Colleferro Pierluigi Sanna ha firmato un’ordinanza che limita gli orari di apertura di praticamente tutti i locali e anche la possibilità di vendere bevande alcoliche d’asporto dopo una certa ora.

Divieti e sanzioni della nuova ordinanza

L’ordinanza è entrata in vigore da questa mattina alle 8 e sarà valida fino alle ore 8 di domenica 11 ottobre 2020. Dunque varrà per 30 giorni e sarà prorogabile. Le sanzioni previste vanno dai 400 ai 3 mila euro oltre all’eventuale chiusura dell’esercizio o dell’attività da 5 a 30 giorni. Il provvedimento del Sindaco si articola in sei punti (scaricalo integralmente qui).

  1. l’obbligo di chiusura entro le ore 00.30, di tutte le attività di somministrazione di alimenti e bevande compresi bar, chioschi, pizzerie, ristoranti, pub, vinerie, circoli di qualsiasi natura presenti sull’intero territorio comunale.
  2. l’obbligo di sospendere diffusioni sonore alle ore 23.30 se non diversamente autorizzate.
  3. l’ordine di consentire la somministrazione delle bevande alcoliche e superalcoliche esclusivamente al banco o ai tavoli fino alle ore 24.00.
  4. il divieto di vendita per asporto di bevande alcoliche e superalcoliche a partire dalle ore 23.45.
  5. il divieto di far utilizzare le strutture esterne degli esercizi regolarmente autorizzate ai frequentatori a partire dalle ore 24.00
  6. l’obbligo dell’utilizzo di sistemi di protezione previsti dall’art. 3 commi 2-3-4, del DPCM del 17 maggio 2020 per gli avventori che stazionano presso le aree di suolo pubblico dato in concessione ai pubblici esercizi di somministrazione alimenti e bevande, fermo restando il divieto di assembramento.

Le motivazioni dell’ordinanza del sindaco

Nelle motivazioni ci sono gli assembramenti, le misure anticovid, la presenza di raggruppamenti fino a tarda notte. I fatti di questi giorni non sono mai nominati, anzi “l’obiettivo è contenere e contrastare i rischi derivanti dall’epidemiologia [sic!] in atto”. Ma è chiaro a tutti cosa c’è tra le righe di un’ordinanza che mira a limitare quella vita notturna che si ritrova nei soliti luoghi colleferrini.

Coronavirus o no, il provvedimento risponde alle legittime esigenze di sicurezza della popolazione da tempo note e sempre più chiaramente manifestate in questa settimana anche dagli schieramenti elettorali (leggi qui e qui). Un’ordinanza che in alcuni casi ricalca la normativa esistente (ad esempio sul rumore) e in altri casi detta norme eccezionali ma di buon senso vista la situazione nota da tempo. In ogni caso è un’arma in più data in mano alle forze dell’ordine nel momento in cui andranno a fare i controlli del caso.

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