Artena, tragedia del 18 dicembre 1991: oggi la “Madonnella” è tornata in via Giulianello

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Nel luogo in cui avvenne l’incidente dello scuolabus il 18 dicembre 1991, stamattina il comitato interzonale di via Giulianello, alla presenza del vescovo e del vice sindaco di Artena, ha inaugurato una stele commemorativa che conserva l’immagine originale della “Madonnella”

La “Madonnella” è tornata sulla famigerata curva di via Giulianello ad Artena. L’icona originale della Madonna, per anni presente su quella strada e poi tolta dopo l’incidente del 18 dicembre 1991, è stata affissa stamattina in un ceppo di legno lì dove ci fu il tragico incidente dello scuolabus. A posizionare il ceppo, in memoria della tragedia del 1991 e della guerra del 1944, è stato il Comitato interzonale di via Giulianello, presieduto da Riccardo Pincarelli.

L’incidente del 18 dicembre 1991

In quel luogo uno scuolabus, con l’autista e 39 bambini appena usciti da scuola, fu travolto da un autoarticolato che proveniva da Giulianello. Morirono Sergio Talone (l’autista di 35 anni), Cesira Di Cori, Riccardo Luffarelli, Fabrizio Scaccia e Federica Talone. Gli altri bimbi furono portati in molti ospedali della zona per essere curati. Ai funerali dei deceduti parteciparono migliaia di persone. In quei giorni gli artenesi protestarono sul luogo dell’incidente a lungo e duramente. Alcuni privati cittadini con le ruspe allargarono la strada, facendo quel che gli enti pubblici sovracomunali non avevano fatto dopo tante segnalazioni. La provincia poi sistemò.

La storia dell’albero cavo e dell’immagine della “Madonnella”

Su quella curva per mezzo secolo c’era stata l’immagine della Madonna, posizionata dove un tedesco, nascosto in un albero cavo, uccise molti americani che avanzavano da Giulianello prima di essere a sua volta ucciso da un carrarmato.

Stamattina l’immagine della “Madonnella” è stata riposizionata in un ceppo commemorativo e benedetta dal Vescovo della Diocesi di Velletri-Segni, S.E. Vincenzo Apicella, accompagnato dal parroco del convento, Don Franco Diamante.

L’immagine dell’epoca, finita a terra durante l’incidente del 1991, è stata conservata per trent’anni da una donna di Artena, Franca Fiorentini, che l’ha consegnata al comitato interzonale di via Giulianello. La stele è stata inaugurata dal vice sindaco di Artena, Loris Talone.

Il messaggio di Claudia Palone

Poco prima della cerimonia, Michela Palone ha letto un messaggio della sorella Claudia, che nel 1991 rimase coinvolta nell’incidente dello scuolabus con gravi conseguenze.

Il messaggio ha invitato gli amministratori a manutenere i luoghi pubblici, tutte le persone a guidare con prudenza e gli artenesi a “coltivare il senso di solidarietà e di comunità che il paese ha saputo esprimere stringendosi alle famiglie delle vittime” di quel bruttissimo giorno.

Il ricordo del vice sindaco di Artena

“Episodi del genere non devono e non possono essere dimenticati” ha detto il vescovo Apicella poco prima della benedizione. “Dopo trent’anni – ha dichiarato il vice sindaco Loris Talone – quelle persone che sono morte in quel tragico incidente sembrano essere ancora tra noi. Si trattò dell’evento più tragico del Secondo Dopoguerra ad Artena. Un evento che ricordo benissimo: era una giornata freddissima e le ambulanze che arrivarono non riuscivano nemmeno a frenare per quanto la strada era scivolosa”.

“Ricordo ancora – ha proseguito Talone – le urla delle persone che si avvicinavano e le ambulanze che partivano con i bambini verso gli ospedali di Velletri, Anzio, Colleferro e Valmontone. Negli ospedali non c’era più spazio per ospitare i bambini feriti e mentre intorno al luogo dell’incidente regnava la confusione – ha aggiunto – ricordo che ad Artena c’era una comunità. Era talmente forte la voglia di dare una mano che le persone arrivarono da ogni contrada. Fu una giornata nera per Artena, che non deve più ripetersi, per questo siamo impegnati nella messa in sicurezza del territorio e delle scuole”.

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