Artena, è tornata la “coabitazione” forzata. E il voto sul bilancio si avvicina

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Ancora un sette a sette nel Consiglio di Artena: non passa la mozione sul Cep né il regolamento per i consigli telematici o “misti”

Pure Artena sperimenta il sistema francese della “coabitazione”. Quando in Francia c’è un presidente di un orientamento e il parlamento di un altro, il primo deve nominare un capo del governo di segno opposto, dando il via alla “coabitazione”. Qualcosa del genere – per la verità a tre e non a due – si è tornato a verificare in consiglio comunale ad Artena.

In consiglio le forze politiche si sono ritrovate sette a sette per discutere proposte di una e dell’altra parte oltre a quelle del commissario. Domenico Pecorari non ha potuto infatti partecipare al consiglio perché il Tribunale di Velletri non ha deciso sulla richiesta avanzata dal consigliere comunale tramite il suo avvocato. Questo è emerso durante l’udienza del processo “Feudo” di oggi, nella quale l’avvocato Maurizio Frasacco ha ritenuto “coartato” il diritto del consigliere di esercitare la sua funzione elettiva.

Gli atti approvati e quelli respinti

Senza Pecorari si è tornati sette a sette. La parità non ha permesso alla maggioranza di approvare il regolamento per fare i consigli in modalità telematica o mista. Il regolamento avrebbe permesso ai consiglieri che non possono recarsi ad Artena di partecipare comunque. Sul voto si è messo “di traverso” il consigliere Augusto Angelini, che ha ritenuto necessario lo svolgimento dei consigli comunali in presenza, come dovere dei consiglieri verso il mandato elettorale. Non può sfuggire come la bocciatura del regolamento conservi la precarietà dei rapporti tra maggioranza e opposizione in consiglio.

Da parte sua l’opposizione non ha ottenuto l’approvazione della mozione sull’uscita dal Cep. Anche in quel caso, il pareggio dei voti ha portato alla bocciatura della proposta. Sono tutte passate, invece, le ratifiche delle variazioni di bilancio fatte dal commissario. Ok unanime anche alla delibera che consentirà all’autodemolizione Bucci di riaprire. L’atto era pronto da mesi e non è chiaro il motivo per il quale non è stato portato prima in consiglio.

Predissesto forse a fine mese

Tra una delibera e l’altra si avvicina il giorno in cui si dovrà esaminare il piano di riequilibrio finanziario adottato da giorni dal commissario. Il piano, anche detto predissesto, potrebbe essere portato in consiglio entro fine mese. A deciderlo sarà comunque il presidente del consiglio, che ha il potere di convocare l’assemblea.

Il piano commissariale sarebbe l’ultima ancora di salvezza del Comune per non andare in dissesto. Dopo l’ok del consiglio dovrà andare all’esame del Ministero dell’Interno e della Corte dei conti, che dovranno dare l’assenso. Qualora il piano non lo riceva, potrebbe aprirsi la procedura di dissesto, che sarebbe molto più dura per la città.

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