Velletri, riscoppia il caso delle rette “eccessive” dell’assistenza ai disabili

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A Velletri e Lariano arrivano le richieste di pagamento per l’assistenza domiciliare pubblica dei disabili. La Lega Arcobaleno: “Le contribuzioni richieste sono eccessive”

Alle famiglie di Velletri e Lariano, servite dall’assistenza domiciliare per disabili gravi stanno arrivando le richieste di pagamento. Si tratta di bollettini che in alcuni casi superano i duemila euro, cioè se riguardano tre mesi di assistenza nei confronti di famiglie con un certo Isee.

Da novembre dell’anno scorso, infatti, i Comuni di Velletri e Lariano hanno variato il regolamento dell’assistenza domiciliare erogata dal Piano di Zona. Lo hanno fatto riducendo molto i requisiti delle famiglie che hanno diritto all’assistenza gratuita. Prima era gratuita per tutti, da quest’anno invece i due Comuni hanno deciso che ogni famiglia deve compartecipare, salvo quelle che hanno un’ISEE inferiore a 5mila euro. Il meccanismo applicato è stato mutuato da quello che si usa per quantificare la compartecipazione all’assistenza in RSA. Ciò produce un costo orario che secondo le associazioni di categoria è eccessivo.

Le richieste della Lega Arcobaleno: tornare al vecchio regolamento

Ecco perché dalla Lega Arcobaleno chiedono di tornare indietro, affermando che “dal Piano di Zona l’assistenza offerta è di otto ore settimanali al massimo per persone non autosufficienti, cioè un’ora al giorno: questo significa che per le restati sette ore del giorno è la famiglia a pagare”. “Ecco il motivo per cui – dice Alessandra Modio – chi ha un Isee di 20 mila euro non è ricco, figuriamoci chi ne ha uno di 10 mila, perchè la formula fa pagare molto anche in questo caso. Ad una persona adulta – affermano -, non autosufficiente, che vive con una sorella di 70 anni, che ha la pensione di reversibilità dei genitori ed abita nella casa di proprietà ereditata dai genitori, entrambi defunti, secondo il regolamento è stato richiesto il pagamento di 2350 euro per 118 ore di assistenza erogate nei mesi di luglio, agosto e settembre”.

Per fare un esempio, una famiglia di due persone, di cui una disabile, può arrivare a un Isee di 20 mila euro se ha: una casa di proprietà; un risparmio di ventimila euro; una persona che percepisce uno stipendio netto di 2351 euro e ne spende mille al mese di assistenza e spese mediche per la persona disabile. In tal caso, l’assistenza domiciliare costa alla famiglia 20 euro l’ora, tanto quanto è il costo sostenuto dal Piano di Zona. Se invece la stessa assistenza viene reperita privatamente, con un regolare contratto da 25 ore a settimana, il costo è di 8 euro l’ora, compresi i contributi e il Tfr.

La formula dell’assistenza a Velletri e Lariano

Il tutto è dovuto alla nuova formula proposta dagli uffici comunali e approvata dai Consigli. Fatta salva la fascia di esenzione sotto i 5 mila euro ISEE, e la compartecipazione totale per chi ha un ISEE oltre i 20 mila euro, per chi è in mezzo la compartecipazione varia da un centesimo a 19,99 euro l’ora. Basta applicare una semplice formula matematica, secondo cui il coefficiente di compartecipazione oraria è pari a: (Isee utente – 5mila)/15mila.

Quando a marzo scorso alle famiglie sono arrivate le richieste di comunciazione dell’ISEE, sono iniziate le proteste degli utenti. Nel tempo trenta famiglie hanno rinunciato al servizio tra Velletri e Lariano (22 a Velletri e 8 a Lariano). A Velletri diversi si sono rivolti alla Lega Arcobaleno, che ha chiesto la revoca del regolamento e il ritorno al precedente. In particolare, l’associazione ha contestato la mancata condivisione del nuovo regolamento del Piano di Zona con le associazioni del Terzo settore. La concertazione è prevista dalla legge regionale in materia e durante quel confronto sarebbero potute emergere le problematiche che oggi si contestano.

Le discussioni nei Consigli comunali e la disponibilità a rivedere il meccanismo

Sulla spinta dei comitati, ad agosto a Velletri si è tornati in Consiglio. E si è dato mandato al Sindaco di convocare il comitato istituzionale del distretto per discutere la sospensione del regolamento. Il tutto per poi fare una commissione e rivedere quella formula.

A Lariano si è tenuto un analogo Consiglio comunale venerdì scorso. Da parte dell’opposizione si è chiesta la sospensione immediata del regolamento e la sua revisione. Dalla maggioranza è arrivata un’apertura di disponibilità alla revisione del meccanismo, purché con il parere positivo degli uffici e conservando il principio di compartecipazione, ma non è stata accettata la richiesta di sospensione (come a Velletri) che avrebbe altrimenti influito sul quadro economico.

Revisione necessaria… con un occhio ai costi

Della vicenda ci occuperemo ancora nei prossimi giorni, approfondendone gli aspetti, anche rispetto alle posizioni politiche, e confrontando la compartecipazione con quella di altri distretti. Intanto dalle prime prime proteste di marzo, alle discussioni nei Consigli comunali, si sta prendendo coscienza che, alla fine, il meccanismo approvato produce compartecipazioni troppo onerose, soprattutto in un territorio che prima era abituato alla gratuità. Cambiarlo è compito di uffici e politici, ognuno per la sua parte.

Ma forse il punto cruciale è anche un altro: il costo orario pagato dagli enti pubblici per l’assistenza domiciliare. Venti euro l’ora a fronte degli otto euro pagati dai privati. Così conviene dare direttamente i soldi alle famiglie che possano rendicontare le spese sostenute per contratti di assistenza. Purchè poi i pagamenti arrivino in tempi rapidi.

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