“Il mio uliveto a Valmontone: ecco il segreto per fare un olio premiato”

Mandalo ai tuoi amici


Segui La Nuova Tribuna su Telegram (clicca qui e iscriviti al canale) o su WhatsApp (clicca qui e registrati)


 

L’olio extravergine di oliva di Carlo Paniccia arriva da Valmontone ed è stato premiato nel concorso “Oro Verde” dei Castelli Romani, Monti Lepini, Monti Prenestini e Alta Valle del Sacco. “Da sette anni faccio l’olio a Valmontone e il risultato è stato buono: l’olio è l’oro verde del futuro”

C’è chi crede che Valmontone non sia territorio di uliveti. Ed è rimasto incredulo quando un olio di Valmontone è arrivato secondo al concorso “Oro Verde”, dedicato agli extravergine di oliva di Castelli Romani, Monti Lepini, Monti Prenestini e Alta Valle del Sacco. E invece l’uliveto da cui è sgorgato l'”oro verde” premiato sta proprio lì: tra Colle Santo Giudico e Colle Cassette. A coltivarlo è Carlo Paniccia, storico imprenditore agricolo valmontonese, vincitore del secondo premio al concorso “Oro Verde” e del Premio del Consumatore. L’anno scorso un altro Paniccia, Valentino, aveva vinto un premio nello stesso concorso con un uliveto impiantato a Colleferro sulla via Latina. I due Paniccia sono la testimonianza che gli ulivi possono dare ottimi frutti anche in quei due territorio. E della possibilità di investire negli ulivi a Valmontone Carlo è convinto. Ecco perché.

Paniccia, dicono che a Valmontone gli uliveti non ci sono perché non è territorio per fare l’olio…
“Lo dice gente che, professionalmente, non ci ha mai provato. Io da sette anni faccio l’olio a Valmontone e il risultato è stato buono”.

Come si fa a fare un buon olio?
“Prima di tutto va fatto analizzare il terreno e sulla base dei risultati si sceglie la varietà adatta di ulivo da piantare. Poi vanno fatti i trattamenti contro gli eventuali parassiti ma la cosa più importante è raccogliere l’oliva appena invaiata, che va molita possibilmente entro le otto ore dalla raccolta. Bisogna accertarsi anche che nel fratoio non siano passate olive guaste prima della propria partita e che il frantoio sia moderno. Ma sia chiaro, il risultato si ottiene solo con grande passione e professionalità: l’olio buono si fa così”.

Il territorio di Valmontone è uno dei pochissimi che non è nell’IGP “Olio di Roma: questa cosa le dispiace?
“Mi dispiace abbastanza, perché vuol dire che le politiche agricole non hanno lavorato”.

Un uliveto a Valmontone è un investimento che consiglierebbe?
“Certo, in particolare ai giovani. L’olio è l’oro verde del futuro”.

Metti "Mi piace" per rimanere aggiornato

Non perderti nemmeno una notizia Seguici su Google News

Contatta La Tribuna
Exit mobile version