“Quel concorso è discriminatorio”. Da Valmontone “schiaffo” agli ultra 35enni

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Il Comune di Valmontone ha messo il limite di 35 anni al concorso per l’assunzione di due agenti di Polizia Locale. Attiani: “Una scelta che lascia perplessi: l’Amministrazione torni indietro, sulla vicenda andremo a fondo in tutte le sedi”

“Quel concorso è ingiusto e discriminatorio: l’Amministrazione farebbe bene a tornare indietro e rivedere il bando”. Non usa mezzi termini Piero Attiani e attacca la scelta del Comune di Valmontone. L’ente ha previsto un limite di 35 anni d’età per partecipare al concorso per l’assunzione di due agenti di Polizia locale. Chi è più “vecchio” non può partecipare. Il limite dei 35 anni è fissato “in considerazione del fatto che i vincitori saranno adibiti al servizio di controllo del territorio e di contrasto alla microcriminalità”.

Il bando richiede l’idoneità fisica allo svolgimento continuativo e incondizionato del servizio ma non prevede accertamenti psico-fisici, attitudinali e sull’efficienza fisica, come quelli previsti per entrare nelle forze dell’ordine. Un limite che è vissuto come uno “schiaffo” da una fascia d’età (quella tra i 35 e i 40 anni) che negli ultimi dodici anni è stata tra le più colpite dalle varie crisi economiche.

Attiani: “Sembra che si voglia escludere una certa fascia di concorrenti”

La questione era emersa anche in Consiglio comunale e il Sindaco Latini aveva parlato in favore della legittimità del limite d’età. Dopo quel Consiglio, Attiani ha chiesto gli atti e non ha avuto dubbi nel parlare di “ingiustizia”. “Quel concorso – ha dichiarato il Consigliere – è un’ingiustizia anche perché il limite di 35 anni di età non è assolutamente motivato. Addirittura, a supporto del limite di 35 anni, il Comando di Polizia Locale ha indicato una sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea che invece dispone esattamente il contrario”.

Si è detto anche che si vuole prevedere un servizio notturno di contrasto alla criminalità e alla droga. A parte che non rientra nei compiti della Polizia Locale combattere la micro-criminalità – ha argomentato Attiani –, mi chiedo perché si voglia iniziare a farlo solo da ora. Perché non lo si è fatto con i precedenti concorsi? Comunque ritengo irragionevole mettere nel bando un tale limite d’età: sarebbe stato più corretto prevedere prove fisico-attitudinali. Sembrerebbe quasi che inserendo questo limite – ha aggiunto il Consigliere – si voglia escludere una fascia di concorrenti che, vista l’età, possono aver maturato esperienza lavorativa anche nel settore della Polizia Locale, magari anche presso il Comune di Valmontone”.

“Il Comune dovrebbe rimuovere le discriminazioni, non aggiungerne altre: l’Amministrazione riveda il bando”

“Stavolta su questa vicenda andremo a fondo in tutte le sedi” ha annunciato Piero Attiani. “Se l’Amministrazione non tornerà indietro e non rivedrà il bando, presteremo massima attenzione su tutta la procedura – ha aggiunto il Consigliere comunale di opposizione –, anche alla luce di quanto avvenuto lo scorso anno quando, a seguito di un esposto, la Prefettura chiese notizie al Comune sullo svolgimento di un concorso per l’assunzione del personale dei vigili. A mio parere – ha proseguito Attiani – l’Amministrazione farebbe meglio a fermare tutto e togliere quel limite dei 35 anni: la strada che ha scelto è ingiusta e discriminatoria verso tutte quelle persone che hanno oltre 35 anni e che avrebbero capacità e attitudini psico-fisiche idonee per svolgere quel servizio. Di discriminazioni nel mondo ce ne sono già tante – ha concluso Attiani –, la Pubblica Amministrazione dovrebbe rimuovere quelle esistenti, non aggiungerne altre”.

L’antefatto in Consiglio comunale

Il concorso è in svolgimento e già durante un Consiglio comunale il Consigliere di opposizione aveva sollevato la questione. La risposta dell’Amministrazione era stata che, in sostanza, al Comune servono dei vigili giovani. Ecco cosa aveva dichiarato in quell’occasione il Sindaco:

“Tanti Comuni stanno facendo 35 e 40 anni, perché l’età lavorativa dei Vigili Urbani non è quella dell’impiegato. Faccio un piccolo esempio, io faccio il Vigile, sto in aspettativa non retribuita e dovrei andare in pensione a 67 anni, questo dice la legge. Se tu oggi a Alberto Latini, a 62 anni, gli dici di stare in mezzo alla strada, Alberto Latini ti dice che non è in grado, a Roma o in qualsiasi Comune. Se mi dici di fare il Vigile Urbano dentro la macchina o dentro l’ufficio ti dico “Sì”. Penso che sia una cosa ormai fisiologica e fisica, per una necessità ormai normale. A Roma fanno sette ore al giorno e chi fa la viabilità deve fare 7 ore e 12 minuti, non la fanno, non ce la fanno. A Valmontone è un po’… però ti può capitare di stare in viabilità. Devi fare 30 anni di vita, però è una scelta. Monte Porzio Catone ha messo 40 anni [il bando di quel Comune prevede un limite di età di 41 anni ndr], ci stanno dei comuni che hanno fatto questo, è legittimo”.

Dal verbale del Consiglio comunale del 2 luglio 2020

Le motivazioni degli uffici

Le motivazioni avanzate dall’ufficio per giustificare il limite d’età erano molteplici e chiedevano una deroga all’assenza di limite d’età fissato dalla legge. C’era “la necessità di assicurare il carattere operativo e il buon funzionamento del servizio del corpo di Polizia locale chiamato a svolgere anche turni serali e notturni”. Venivano richiamate “oggettive necessità dell’Amministrazione”. Inoltre si chiedeva la deroga per “la natura del servizio”. O per il “contrasto alla microcriminalità, e della sicurezza urbana, in considerazione altresì dell’emergenza sanitaria in atto covid-19” . Tutte cose che, secondo l’amministrazione di Valmontone, può iniziare a fare solo chi ha meno di 35 anni. E ciò indipendentemente dalle condizioni di efficienza fisica o attitudinali, che nel concorso non saranno valutate.

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