Torna il cinipide del castagno, raccolta del marrone a rischio?

Mandalo ai tuoi amici


Segui La Nuova Tribuna su Telegram (clicca qui e iscriviti al canale) o su WhatsApp (clicca qui e registrati)


 

A Segni, Montelanico e Carpineto Romano il cinipide del castagno torna ad attaccare i marroneti dei Monti Lepini

Il cinipide torna a colpire i castagneti dei Monti Lepini. Da Segni, Carpineto Romano e Montelanico rappresentati di istituzioni e proprietari di appezzamenti ci segnalano un ritorno impetuoso del parassita. L’insetto colpisce le gemme dei castagni, deponendovi le uova, e impedisce così alle foglie di svilupparsi e formare la chioma. In questo modo danneggia l’albero, che riduce il suo accrescimento della massa legnosa, e impedisce anche la formazione dei frutti.

L’unico modo per sconfiggere il cinipide è la lotta biologica con il Torymus sinensis, un insetto giapponese che contrasta il parassita cinese. Ma i lanci di Torymus, spesso organizzati dagli enti pubblici, quest’anno non ci sono stati perché i Monti Lepini vengono da alcune annate in cui il cinipide sembrava sconfitto. Tanto che molte istituzioni lo ritenevano un problema risolto. Ora, col periodo di fioritura del castagno, non si può far altro che prendere atto della ricomparsa del parassita.

Se la stagione dovesse proseguire così, si teme per la raccolta dei marroni segnini (leggi qui la scheda dell’Arsial). Questi ultimi sono molto apprezzati dall’industria alimentare per la loro particolare dolcezza. Inoltre sono venduti tra privati per fare le famose caldarroste. In ogni caso costituiscono una fonte di integrazione al reddito per molti privati che, non costituendo aziende, potrebbero non accedere nemmeno ai contributi regionali in caso di dichiarazione di calamità naturale.

Metti "Mi piace" per rimanere aggiornato

Non perderti nemmeno una notizia Seguici su Google News

Contatta La Tribuna
Exit mobile version