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Se ne parla da due settimane e ora la notizia sui pochi vaccini ai medici di famiglia arriva anche sulla Homepage di Corriere.it
Due settimane fa proprio dalla Asl Roma 5 partiva l’allarme dei pochi vaccini dati ai medici di base. Lo aveva scritto il Messaggero nelle pagine dell’edizione Metropolitana in edicola (poi su ilmessaggero.it), richiamando la segnalazione del segretario provinciale dello Snami, Giuseppe Lanna. Noi abbiamo rilanciato proprio quella notizia poco dopo e il medico di Valmontone affermava di temere che “di questo passo non finiremo più”.
Ora se ne parla anche a livello nazionale. Proprio oggi il Corriere della Sera, sul suo sito corriere.it titola: “Scotti: «Solo 10 dosi per medico di famiglia»”. Scotti è il segretario del maggior sindacato dei medici di base italiani: la Federazione dei medici di medicina generale (Fimmg). Oggi all’Ansa ha dichiarato: “Solo 10 dosi di vaccino anti-Covid a settimana: sono quelle al momento disponibili per ogni medico di famiglia nelle regioni in cui si è avviato il coinvolgimento dei camici bianchi nella campagna di vaccinazione”.
Il segretario della Fimmg ha inoltre precisato che “sono ancora poche le regioni partite con la vaccinazione negli studi o asl sulla base di accordi territoriali”. In questa prima settimana, «stimiamo in circa 100mila le dosi arrivate ai medici nelle regioni partite. Un numero ancora scarso, mentre va sottolineato il ritardo di varie regioni» ha affermato.
Insomma, il territorio della Asl Roma 5 è all’avanguardia dal punto di vista dell’informazione. Quando rilanciammo la notizia che Il Messaggero aveva pubblicato per primo, alcuni non credevano che le dosi potessero essere così poche. E invece ora se ne parla a livello nazionale per tutte le Regioni italiane. Mal comune mezzo gaudio? No ma speriamo che ciò serva a potenziare il servizio.
