Lazio Ambiente in “profondo rosso”, verso lo scioglimento

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Lazio Ambiente, la società di proprietà della Regione, ha registrato altre perdite milionarie e ora va verso lo scioglimento

Lazio Ambiente è arrivata al capolinea. La società regionale ha registrato altri due anni di perdite consistenti. I dati riportati in un atto della Regione Lazio parlano chiaro. Nel 2020 Lazio Ambiente ha chiuso il conto economico con una perdita di 17 milioni di euro. Nel primo semestre 2021 si è registrata un’ulteriore perdita di oltre 2,5 milioni di euro.

A pesare sul bilancio è stata senza dubbio la chiusura della discarica di Colleferro. Per l’impianto di Colle Fagiolara la società ha presentato ad agosto i progetti per la chiusura definitiva, la cui gestione post mortem dovrebbe passare al Comune (almeno così dice l’attoin questione). Uno studio di pre-fattibilità per un nuovo impianto “ad economia circolare”, di cui tanto si è parlato in passato, è stato trasmesso alle autorità competenti. Quanto ai termovalorizzatori, all’ENEA è stata un’analisi per lo smantellamento.

I dati di bilancio e lo scioglimento

I dati negativi sono dovuti al crollo del valore della produzione. Questa è passata dai 49 milioni di euro del 2019 (quando il risultato del conto economico era positivo di 619 mila euro – un valore su cui avevamo già fatto qualche riflessione) ai 27,7 milioni del 2020. Nel primo semestre 2021 il valore della produzione è sceso ulteriormente: è stato di 674 mila euro

I costi non sono scesi in egual proporzione. Dai 47,8 milioni di euro del conto economico 2019 si è passati a 44,7 milioni di euro del 2020. Nel primo semestre 2021 i costi della produzione sono stati di quasi 3,2 milioni di euro. I costi di funzionamento, invece, sono sono scesi sensibilmente: dai 28,8 milioni di euro del 2019 agli 8,7 milioni del 2020.

Durante il 2020 la società ha ridotto i debiti di 11,3 milioni di euro ma al 30 giugno 2021 ce n’erano ancora da pagare 16,5. Alla fine del 2020 i debiti verso i fornitori ammontavano a 10 milioni di euro. Lazio Ambiente aveva inoltre un debito di 2,5 milioni verso la Regione, un debito tributario di 2,1 milioni e un debito di mezzo milione di euro verso enti previdenziali. Rilevanti anche i crediti: alla fine del 2020 erano 35,4 milioni di euro. Di questi, 9,5 erano verso clienti, 24 verso la Regione e 1,3 verso la controllata EP Sistemi.

Alla luce di questi dati, la Regione Lazio ha deciso di andare verso lo scioglimento della società. Una soluzione che era stata già indicata nella nota illustrativa redatta dagli amministratori della società, secondo i quali ci sono “significative incertezze” sulla capacità dell’azienda di produrre reddito. Nella stessa direzione si era espressa anche la Corte dei Conti, negando la possibilità di una ricapitalizzazione.

Quanto ai lavoratori, una gran parte di loro sono stati già trasferiti ad altri enti regionali. C’è chi è andato alla società regionale Lazio Crea, chi all’Astral e chi in altre aziende. A questo punto ciò che rimane da fare è incassare i crediti e pagare i debiti. Finisce così l’era delle grandi società pubbliche che a Colleferro hanno cercato di portare avanti un piano industriale basato sull’economia dei rifiuti. Delle mastodontiche strutture di Gaia e di Lazio Ambiente sono rimasti i debiti da pagare.

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