Trasparenza “alla larianese”: Consiglio pubblico ma senza giornalisti né pubblico

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A Lariano ieri anche i giornalisti sono stati allontanati dal Consiglio comunale convocato in “seduta pubblica”

Consiglio pubblico ma senza pubblico né giornalisti. Questo è ciò che è andato in scena ieri a Lariano. La massima Assise cittadina era stata convocata in “seduta pubblica”, come riporta l’avviso firmato e pubblicato all’albo pretorio. Ma quando sono arrivati i giornalisti, sono stati mandati via. Perché?

“In ossequio ai provvedimenti governativi – dice una comunicazione che si trovava sul sito comunale allegata alla convocazione -, non è consentito l’ingresso di pubblico o di altri soggetti che non siano consiglieri comunali, ad eccezione del Segretario Generale, della Polizia Locale, del personale addetto alla registrazione audio – video, dei Responsabili di Settore se disposto dal Presidente per motivi inerenti agli argomenti posti all’ordine del giorno”.

Insomma un Consiglio pubblico… per finta, perché non solo non vi si può assistere in presenza ma nemmeno in video: lo streaming non c’è e la registrazione audio è disponibile di solito due giorni dopo. Cosa c’era all’ordine del giorno? L’elezione del nuovo presidente del Consiglio, una mozione sulla realizzazione dello streaming delle sedute e una sull’adozione del codice di condotta nella lotta contro le molestie sessuali, morali e psicologiche e le discriminazioni.

Come sono andate le cose? Ve le racconto in prima persona. Quando sono arrivato per seguire il dibattito, come mi capita da 17 anni per tutti i Comuni della zona, c’è stata una sorpresa. La Polizia locale mi ha gentilmente invitato ad andare via, segnalandomi che al Consiglio non era permesso assistere. Dal sito internet del Comune ho scaricato insieme agli agenti la convocazione del Consiglio in “seduta pubblica” (scaricala qui) e ho chiesto che fossero date disposizioni da parte del presidente del Consiglio Maurizio Mattacchioni. Dopo un consulto, il presidente mi ha fatto cenno di allontanarmi e la Polizia locale mi ha confermato la disposizione. Stesso trattamento è stato applicato, prima, a un’altra giornalista.

Nei pochi minuti in cui ero lì, l’ex presidente del Consiglio, Leonardo Caliciotti, in un intervento nella discussione sullo streaming dei lavori, ha spiegato così la natura della seduta: “Il Consiglio è pubblico perché produce atti pubblici”. “È una seduta pubblica a cui non può assistere il pubblico ma che produce atti pubblici” ha aggiunto, ricordando che nei giorni successivi saranno disponibili le registrazioni audio e i verbali.

Tralasciando il fatto che anche le sedute a porte chiuse producono atti pubblici, pare che l’interpretazione larianese delle convocazioni e della trasparenza delle sedute consiliari sia un unicum in cui non può trovare spazio nemmeno il diritto di cronaca. Questa è la trasparenza a Lariano ai tempi del Covid, che non ha eguali in altri Comuni dove è da tempo attivo lo streaming oppure dove, in presenza, i giornalisti non sono stati mai mandati via.

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