Più dipendenti, meno residenti: i dati di Velletri, Lariano, Artena, Valmontone e Colleferro

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Nell’anno della pandemia tra i residenti di Velletri, Lariano e Segni sono cresciuti i lavoratori dipendenti. I “posti fissi” di Artena, Lariano e Valmontone rimangono i più poveri della provincia. Colleferro svetta ma non riparte

Da Velletri a Segni, da Lariano a Valmontone passando per Colleferro ed Artena, il primo anno della pandemia è trascorso con esiti alterni. I numeri che emergono dall’incrocio delle ultime dichiarazioni dei redditi con le residenze delineano un quadro controverso del territorio diocesano, noto come “Area Veliterna”. I dati fanno riflettere sull’andamento dell’economia e delle caratteristiche sociali di Velletri, Lariano, Artena, Valmontone, Colleferro, Segni, Gavignano, Gorga e Montelanico.

Meno residenti, tranne poche eccezioni

Partiamo dalle residenze. Tra tutti i comuni della Diocesi, durante il 2020 (dati Geodemo dell’Istat) si sono persi circa 760 residenti. Altre quattrocento persone circa sono andate via nel 2021. Tra tutti i comuni dell’area veliterna, Valmontone è stata – secondo l’Istat – l’unica città a crescere nel 2020, con circa 450 nuovi residenti. Al di fuori del territorio diocesano, i residenti sono aumentati solo nel litorale romano, nei comuni che fanno da corona a Roma e in quelli che hanno delle stazioni ferroviarie (Velletri e Colleferro esclusi).

La tendenza dal 2017

Il dato decennale (2021 su 2011) è di circa seicento residenti in meno. Bisogna distinguere tra prima e dopo il 2017. Se prima c’è stata una crescita in tutta l’area, dal 2017 è iniziato il declino delle residenze che, da allora, sono diminuite di circa 3800 unità secondo l’Istat (il 2,9%). Dal 2017 ogni comune dell’area ha perso tra il 2% e il 4,4% dei residenti. Per fare un raffronto, basti pensare che l’intera provincia (Roma compresa) negli stessi anni ha perso il 3% dei residenti.

Le eccezioni sono state pochissime. Ad esclusione dei piccoli paesi, sono poche le città che dal 2017 hanno registrato una crescita di residenti oltre l’1%. Il primo per crescita è Anzio (+7%), seguono: Marino (+4,7%), Ponzano Romano (+3,6%), Formello (+2,7%), San Cesareo (+2,4%), Fiumicino, Fiano Romano, Zagarolo, Frascati, Gallicano nel Lazio e Palestrina (+1%).

A un occhio attento non sarà sfuggito che si tratta di città confinanti con Roma, dotate di caselli autostradali o di stazioni ferroviarie. Stabili o in decrescita gli altri. Tra i paesi che, secondo l’Istat, hanno perso più del 4% di residenti ci sono anche Montelanico, Artena, Gorga, Colleferro, Genazzano, Albano Laziale, Lanuvio, Ariccia, Cave e Bellegra.

Più lavoratori dipendenti e più pensionati

I dati delle dichiarazioni Irpef 2021 su redditi 2020, pubblicati dal Ministero dell’Economia, restituiscono un’altra sfumatura della nostra realtà sociale. La prima buona notizia è che dal 2017 in tutti i comuni dell’area veliterna sono aumentati i contribuenti. Ce ne sono circa novecento in più. L’unico comune a perderne è Colleferro (-122).

L’altra notizia positiva è che dal 2017 i lavoratori dipendenti residenti nell’area veliterna sono cresciuti più della media provinciale. Tra il 2017 e il 2020, il saldo netto tra chi ha perso il lavoro o è andato in pensione e chi l’ha trovato è positivo di 1557 unità. Nello specifico i lavoratori dipendenti in più sono: 591 di Velletri (il 3,6%), 217 di Valmontone (4%), 183 di Segni (6,2%), 29 di Montelanico (4%), 170 di Lariano (4%), 1 di Gorga, 58 di Gavignano (8,9%), 87 di Colleferro (1,1%) e 199 di Artena (4,3%). Nello stesso periodo sono aumentati anche i pensionati.

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Le prime tre fasce di reddito più ampie della media a Lariano, Artena e Valmontone

Sintomatica è inoltre la percentuale delle persone che dichiara meno di 26 mila euro e che, per questo, si colloca nelle tre fasce di reddito più basse. La media provinciale è del 74,55%. Artena, Lariano e Valmontone, invece, superano il 78%. Addirittura Artena arriva a sfiorare l’80%. I dati evidenziano come la popolazione dei tre comuni sia la meno benestante.

Nelle tre cittadine la percentuale di persone che dichiara fino a 10 mila euro è nella media provinciale. Indicatori particolari non emergono dalle immatricolazioni delle automobili e dal parco auto. Il tasso di automobili per famiglia è nella media provinciale, anche perché nelle aree rurali è ben difficile muoversi senza autovettura.

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