Una serata al cinema- Un giorno di pioggia a New York

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Un giorno di pioggia a New York    Stelle: 4 su 5   Genere: Commedia, sentimentale  Durata: 93 minuti Cinema: Nuovo Olimpia di Roma.

Gatsby e Ashleigh sono due studenti di una scuola prestigiosa ma ben lontana dalle grandi metropoli e dalla vita mondana. A Ashleigh viene assegnato un compito importante: intervistare il visionario regista Rolland Pollard a New York. Gatsby decide di accompagnarla, dopotutto è New York è la sua città ideale, l’adora. I due si prefiggono un programma: una volta che Ashleigh avrà intervistato il regista, trascorreranno un weekend nella grande mela. Un bellissimo programma, peccato però che tra imprevisti, scoperte sconvolgenti e nuove amicizie andrà ben presto alla deriva.

Woody Allen torna al cinema dopo due anni, vista la sua grande prolificità.  Torna al cinema con un film nostalgico, profondamente Alleniano, magico.

In Gatsby possiamo ritrovare il classico personaggio alla Allen: romantico, anticonformista, pieno di dubbi, incertezze e contraddizioni. Proprio le contraddizioni contraddistinguono il personaggio: un ragazzo ricco che ama passare il suo tempo nei bassifondi di New York, ascoltare musica e vincere a poker per poi sperperare i soldi.

Vedere questo tipo di personaggio addossato al sex symbol  Timothée Chalamet è stato chiaramente un rischio. Eppure funziona alla perfezione, qui intravediamo tutta la grande abilità di Allen nel dirigere gli attori, che da sempre lo amano e lavorano per lui per un basso cachet e con un grande entusiasmo.

Ben riuscito anche il personaggio di Ashleigh, una ragazza di campagna che viene catapultata nelle bizzarrie di New York. L’attrice strappa più di qualche risata ed a tratti sembra una scheggia impazzita in un mondo pieno di persone tristemente calcolatrici.

Chiude il cerchio Selena Gomez che interpreta Chan. Una ragazza sveglia, cinica che nasconde un cuore romantico: una figlia della grande mela. I dialoghi tra Timothée Chalamet e la Gomez sono più che riusciti, con battute tipiche del regista, battute sottili e facete.

Assoluta protagonista è New York. Una città piena di contraddizioni dall’aspetto duro e cinico ma che riesce ancora ad emozionare, magari grazie a qualche bar dei bassifondi oppure tramite vecchi orologi che rimandano al passato. New York è resa ancora più bella dalla bellissima fotografia di Vittorio Storaro, la bellissima luce floreale si sposa benissimo con la pioggia incessante che accompagna i protagonisti.

Consiglio la visione, la pioggia che scende a New York di continuo, è incessante e non risparmia nessuno. Eppure il regista riesce a trovare in tutto ciò qualcosa di romantico, qualcosa che va al di là di ciò che vedono tutti, proprio come fa il suo nostalgico e stiloso personaggio.

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