Green Book

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Green Book   Stelle: 4 su 5   Genere: Drammatico, Commedia    Durata:120 minuti   Cinema: Colleferro

New York, anni sessanta. L’italo-americano Tony Vallelonga, chiamato dai suoi amici Tony Lip, lavora come buttafuori al prestigioso locale “Copacabana”. Quando il locale viene chiuso Tony si ritrova senza un lavoro
e con una famiglia da mantenere, Tony rifiuta lavori al fianco di criminali dal portafoglio generoso e va alla ricerca di un lavoro onesto. L’occasione giusta per Tony arriva: gli viene offerto un lavoro come tassista e guardia del corpo, a offrigli il lavoro è il pianista afroamericano chiamato da tutti Dott. Shirley. Shirley deve fare un tour nel profondo sud degli Stati Uniti. Tony accetta il lavoro e parte con il Dott. Shirley e la sua band, durante il viaggio dovrà far conto con i pregiudizi e con la mentalità ristretta di molte persone che popolano il sud degli Stati Uniti.

La regia è di Peter Farrelly, regista famoso per aver diretto, insieme al fratello, commedie di grande successo come: Tutti pazzi per Mary e Io me e Irene.
Questa volta il regista, pur mantenendo alcune caratteristiche simili ai suoi scorsi lavori, si discosta dalle sue precedenti opere. Basti pensare che il titolo del film Green Book è una “guida stradale” dove sono indicati alberghi e ristoranti dove Shirley può sostare, poiché in molti luoghi erano accettati solo bianchi.

Ma il film non si ferma alla denuncia sociale, racconta una grande e vera storia d’amicizia avvenuta in nell’America razzista degli anni sessanta.

Il film narra un’amicizia di due uomini con delle personalità completamente opposte, quando la rudezza di Tony si scontra con i modi gentili di Shirley si creano dei dialoghi al limite del paradossale che divertono sin da subito lo spettatore. I molti momenti di divertimento sono alternati da dialoghi più introspettivi che raccontano lo sfruttamento e i maltrattamenti subiti dagli afroamericani.  Da sottolineare anche come viene raccontata in maniera dettagliata la condizione di Tony, un italo americano che in tutti i modi cerca di rigare dritto e che, nonostante la sua poca cultura, riesce a cavarsela in tutti i modi.

La riuscita del film è dovuta anche alla bravura degli attori: un splendido Viggo Mortensen che si destreggia come meglio non potrebbe nei panni di un Italiano furbo e dai modi rozzi, la sua gestualità fa sorridere e diverte per tutto la durata del film.  Non è da meno Mahershala Ali che interpreta Shirley, un afroamericano che decide di affrontare un tour nell’America più razzista e ottusa. Un uomo coraggioso interpretato al meglio da Ali, che attraverso la rabbia e le ingiustizie subite del suo personaggio, riesce a realizzare un’interpretazione potente, un grido di dolore che arriva dritto al cuore dello spettatore.

Consiglio la visione, Peter Farrelly, realizza il terzo film On the road della sua carriera, ma questa volta alla fine del viaggio non rimangono solo le risate, questa volta lo spettatore esce dalla sala con qualche bagaglio in più.

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