I tempi della politica

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Durante la campagna elettorale di qualsiasi paese, nei vari programmi troviamo sempre progetti ambizioni che vengono presentati come se fossero di facile attuazione.

Dopo l’insediamento della nuova o vecchia amministrazione, tutto quello che si doveva realizzare nei primi cento giorni, sbandierato come una questione semplice, diventa problematico; arrivano gli intoppi (non previsti?) e iniziano le spiegazioni e le scuse da apporre a ogni ritardo.

Così, fra una cosetta fatta e molte altre no, si arriva quasi alla fine dei cinque anni e di nuovo, si riapre il sipario… i paesi diventano tutto un fermento di chiacchiere e lavori in corso, spuntati chissà da dove.
La lentezza e la sonnolenza amministrativa, lasciano il posto a cantieri e strade da imbellettare, per dare il contentino a chi presto dovrà tornare a votare.

Nei pochi mesi che precedono il rinnovo di un’amministrazione, finisce il letargo e tutto va veloce…perché? Se c’erano dei tempi, se c’erano delle problematiche reali, perché sembrano magicamente sparire quando la poltrona sotto il sedere inizia a traballare? Sul serio vi chiedo: perché?

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