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Sono mesi che la comunicazione non è più quello che dovrebbe essere, sono mesi che leggo messaggi, articoli, manifesti, scritti dalle varie tifoserie; alcuni veramente imbarazzanti. Il dialogo serio e costruttivo è diventato un’utopia, scorrono tante parole per rabbonire, per esaltare o per sotterrare. “Siamo disponibili e aperti a tutto”…uno slogan bellissimo, di una classe politica che prova a metterci una pezza, usando l’arte del temporeggiare che non porta da nessuna parte.
Viviamo in un limbo permanente, che in qualche modo ci siamo guadagnati, perché tutti abbiamo peccato in qualcosa e chi pensa di no, sta peccando adesso, di presunzione. Questo paese non è finito, smettetela con la cultura del delegare, smettetela di pensare, che penserà e farà qualcun altro al posto vostro. Il primo problema di questa comunità è il disinteresse, il lassismo, l’indifferenza; vi sono rovinati addosso fatti gravi e siete usciti dal letargo per polemizzare un po’ prima di riassopirvi. Restate belli svegli che la salita che ci aspetta è ripida e per cambiare occorrono le azioni di ognuno di noi.
