Un passo indietro di 90 anni

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Non lo avrei mai immaginato ma lo temevo fortemente! Sono arrivati gli sceriffi-spia anti happy-hour. Il loro nome è, così pare, “assistenti civici”, appellativo diverso ma la sostanza è la stessa. Solo ai tempi del Ventennio esisteva la “delazione” del vicino ma con questo governo – e con certi suoi rappresentanti – pare che sia cambiato ben poco. Per tre mesi noi cittadini siamo stati costretti a restare a casa e appena uno di noi metteva il naso fuori dell’uscio potevamo incorrere – se privi di autorizzazioni valide e previste dai numerosi dpcm – in multe salate. Multe o contravvenzioni che hanno fruttato allo Stato circa 180 milioni di euro! Il tutto per salvaguardare la nostra salute? E’ risaputo che il gregge per essere ben controllato – e non dare preoccupazione al padrone – ha bisogno di un pastore e di un buon cane che lo controlli, non lo lasci libero e lo indirizzi dove vuole il padrone. Così è se vi pare.

Ma torniamo agli assistenti civici che faranno tornare indietro agli anni dell’era fascista molti di voi lettori: erano i volontari delle “camice nere” che inizialmente avevano il controllo del comportamento dei cittadini dai 18 anni in su, mentre per i giovani fino a 18 anni il controllo era eseguito dai comitati comunali, da quelli rionali e dai capi fabbricato, tutti sotto l’occhio vigile dell’Opera Nazionale balilla.

Oggi però legiferare sulle libertà personali dei cittadini adulti per un tempo troppo lungo è semplicemente illiberale – come affermato da insigni costituzionalisti – nonostante alcuni dissentano fortemente sulla incostituzionalità di alcune norme tuttora in vigore causa covid 19. Questo virus certamente mi fa paura ma altrettanta paura mi fa uno Stato di polizia permanente che si è adoperato troppo facilmente a frenare e punire semplici cittadini, a chiudere ristoranti e bar, a perseguire bagnanti sulla spiaggia, vecchi (ahi, anch’io sono uno di loro!) che passeggiano alla ricerca di una boccata d’aria o famiglie intente a un salutare barbecue, inseguiti con tanto di auto, moto, elicotteri e droni e chi più ne ha più ne metta. Mezzi il cui uso più consono sarebbe stato per il controllo della vera delinquenza, soprattutto quella organizzata.

E mi fa paura l’affermazione di un Prefetto – letta su un giornale – che minacciava di “colpire tanti per colpire tutti”! Una frase che fa rabbrividire – se vera, ma non ne dubito – e che ricorda tanto quelle scritte sui muri delle città negli anni ’80-’90 ad opera di terroristi. Parole suggerite da chi? Frasi pericolose e allucinanti che ricordano tempi, per fortuna, ormai passati. Che ci sia necessità in questo periodo di ordine, di disciplina e soprattutto di certezze è un dato di fatto. Soprattutto da parte di chi ha il compito e il dovere di risolvere i problemi di sopravvivenza di troppi cittadini, imprese, commercianti e artigiani. E di studenti, che ancora non sanno come e quando riapriranno le scuole e le università.

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