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Eppure questa nostra sanità pubblica la disprezziamo molto spesso. Sia quando succedono errori medici e disgrazie, sia quando entriamo in locali sporchi e mal gestiti. Iniziamo ad apprezzarla soltanto quando ci viene meno. Quando magari si è all’estero e si fanno i conti con altre realtà.
Da qualche tempo, forse complici i tagli alla spesa pubblica, sempre più spesso mi capita di sentire questo o quello dire che non si fida ad andare in quel pronto soccorso o in quell’altro. Oppure che in caso di necessità vorrebbe essere ricoverato in quell’ospedale o in quell’altro.
Si tratta di un calo della fiducia della popolazione nel servizio sanitario in generale. La gente vuole infatti scegliere sempre di più dove curarsi (lo racconta un rapporto del Censis) e sempre meno ha una fiducia senza condizioni nel sistema sanitario. Eppure avrebbe il diritto di potersi fidare in modo incondizionato, andando in un qualsiasi ospedale senza remore.
È notizia di tre giorni fa che la Regione Lazio ha approvato una legge che consente di assumere 5 mila unità di personale in 5 anni nella sanità. Speriamo davvero che con questa nuova necessaria politica di assunzione si vadano a garantire e migliorare non soltanto i posti e le condizioni di lavoro ma anche i livelli essenziali di assistenza nelle strutture pubbliche. Perché quando si sta male, non si può stare anche “in pensiero” per dove ci si andrà a curare.