C’è da ridere o da piangere?

Mandalo ai tuoi amici

Ve la faccio breve. L’ex Provincia, oggi Città Metropolitana di Roma, ha assegnato circa 846 mila euro per prevenire e contrastare il fenomeno dell’abbandono a terra di mozziconi di prodotti da fumo. Più nel dettaglio, questi fondi serviranno per intervenire tramite “sia l’acquisto ed il posizionamento nelle aree comunali di maggior ritrovo di appositi raccoglitori, sia attraverso specifiche campagne di sensibilizzazione dell’opinione pubblica su questo fenomeno, al fine di incentivare la riduzione dei rifiuti e incrementare la percentuale di raccolta differenziata nei Comuni del territorio metropolitano”.

Questi fondi sono assegnati a 55 Comuni (della provincia romana, esclusa Roma, inclusi Valmontone, Lariano, Velletri, Colleferro, Cave, Labico e altri) e a un’Unione di Comuni. Ora che lo sapere, ditemi voi: c’è da ridere o da piangere? Non voglio mettere minimamente in dubbio la bontà dei progetti presentati dai Comuni. Ci mancherebbe! Le cicche per terra ci sono e sono un problema grave perché non sono biodegradabili, non sono riciclabili e, lo si sappia chiaramente, inquinano l’ambiente e sono tossiche per gli animali. Senza contare che l’abbandono a terra è vietato e sanzionato (ma avete mai visto fare una sanzione per una cicca a terra?).

Vi rendete conto di quanto ci costa la cattiva educazione? 846 mila euro (solo su pochi Comuni della provincia, nemmeno i più popolosi) che sarebbero potuti essere spesi nel sociale o nella costruzione di una scuola, o nella realizzazione di un impianto sportivo, o in tanti parchi giochi o nel comprare le cose che servono alle scuole o in quello che preferite voi. E invece è necessario impegnarli per educare e sensibilizzare l’opinione pubblica su questo fenomeno. Ci si farà cartellonistica, brochures informative, incontri specifici, la promozione dell’utilizzo di posacenere personali e campagne di comunicazione. E tutto ciò perché una bella quantità di persone non ha il buonsenso di tenersi la cicca e buttarla nel secchio giusto.

A dirla tutta, non si può parlare nemmeno di spreco di denaro pubblico perché il problema esiste. Diciamo che è uno “spreco necessario” se si pensa che basterebbe poco per evitare la stessa esistenza del problema. Quindi facciamoci una cortesia: se fumiamo teniamoci sta benedetta cicca fino al secchio giusto e se vediamo qualcuno che la butta a terra diciamogli chiaramente quanto ci costa questo “scherzetto”. E anche quante cose in più si potrebbero fare con i soldi delle tasse che paghiamo se quella strabenedetta cicca non finisse a terra.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Contatta La Tribuna
Exit mobile version