Il processo Valle del Sacco non è finito. Ecco la sentenza del Tribunale di Velletri

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L’ex direttore della Caffaro ha fatto ricorso in Appello. Ecco la sentenza sulla Valle del Sacco: una pietra miliare nella storia dell’inquinamento di Colleferro e non solo

Per il processo sull’inquinamento della Valle del Sacco si andrà in Appello. A fare ricorso contro la sentenza è stato l’ex direttore dello stabilimento Caffaro di Colleferro, condannato in primo grado dal Tribunale di Velletri. La sentenza, firmata dal giudice Luigi Tirone, è stata depositata a metà gennaio: duecentoquattro pagine in cui si motivano condanne e assoluzioni e si ricostruiscono le cause dell’inquinamento da beta-esacolorocicloesano. Una pronuncia importante, prima della quale il PM Luigi Paoletti aveva chiesto condanne per tutti mentre le difese avevano chiesto assoluzioni (alla fine la condanna è stata per una sola persona).

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La fonte dell’inquinamento

La sentenza in questione afferma che è stato “accertato indiscutibilmente che negli anni 2000 si sia verificato un disastro ambientale nel bacino della Valle del Sacco”. Da dove arrivava questo inquinamento? E perché il disastro è avvenuto dopo molti anni dallo stop alla produzione del lindano?

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I primi sospetti

Un’altra domanda che spesso ci si pone è: qualcuno sapeva che in quelle aree potevano esserci elementi inquinanti? Possibile che dopo anni di produzione si fosse dimenticato tutto oppure qualcuno sapeva? La sentenza risponde anche a questa domanda: accerta la presenza di un’autodenuncia e di uno studio preliminare sul terreno risalenti al 2001, cioè prima che il disastro si verificasse.

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Gli strani “picchi” del 2007

Quella che segue è storia conosciuta. La Valle del Sacco diviene Sito d’Interesse Nazionale, migliaia di bestie vengono abbattute, si insedia una struttura commissariale e iniziano le bonifiche. Ma c’è ancora da chiarire un punto. Perché nel 2007, dopo che la macchina della bonifica si è messa in moto, si registrano ancora picchi di inquinamento?

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Già da anni, è bene ricordarlo, le cose sono cambiate e le aziende sono tornate a produrre alimenti sani. Allo stesso tempo, dopo diciassette anni dal respingimento del latte della Valle del Sacco c’è finalmente una prima summa acclarata di come sono andate le cose. C’è voluto un processo che è arrivato anche alla Corte Costituzionale e che è proseguito a Velletri fino ad arrivare alla sentenza del 16 luglio 2020 sulle responsabilità dell’inquinamento della Valle del Sacco. Un processo con molte parti civili (71 tra ministeri, aziende, associazioni, comuni e persone) che continuerà ancora nei prossimi anni.

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