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Mentre i cittadini si arrovellano per cercare un’alternativa all’isola ecologica, il Comune di Artena ha trovato una soluzione “fai da te”
Cosa c’è dietro il palazzetto dello Sport di Artena? Un’isola ecologica “fai da te” ad uso esclusivo del Comune di Artena. Ebbene sì: mentre i cittadini devono trovare soluzioni alternative a quelle ordinarie per smaltire i rifiuti che non rientrano nella raccolta porta a porta, per il Comune di Artena la soluzione è più semplice. O almeno pare.
Dietro all’eterno incompiuto edificio sportivo, si cela un terreno su cui vengono scaricati sfalci, terra di scavo, qualche calcinaccio e non solo. Come l’ente, forse ne usufruisce anche qualche ditta incaricata dal Comune. Ovviamente, ma è assolutamente scontato dirlo, lo cose sono solo “poggiate” lì in attesa del trasferimento, come si vede dalle foto.
Si trovano anche delle sorprese tra quei cumuli che giacciono ammonticchiati sulla terra da non si sa quanto tempo. Ci sono ancora, ad esempio, alcuni cassonetti della raccolta stradale rimossi anni fa. Oppure quello che sembra un manto d’erba sintetica, ammucchiato in verdi collinette. Qualche giorno fa, inoltre, un camion si è recato sul posto per scaricare della terra che sembrerebbe provenire da uno scavo.
La città attende da tempo un’isola ecologica, i cui lavori sono fermi da anni. In questa situazione, anche il conferimento di sfalci, di terra di riporto e soprattutto di calcinacci, a volte può essere un problema. In altri territori i privati rischiano il sequestro e la denuncia, o quantomeno una sanzione, per abbandono rifiuti o, al peggio, per discarica abusiva.
Ma chiaramente non è questo il caso: nessuno si sognerebbe di fare qualcosa del genere se fosse in un ente pubblico, no? Allora perché il Comune non condivide questa “isola ecologica fai da te” con i suoi cittadini? Nell’attesa che quella vera sia completata, saremmo tutti più contenti per un servizio in più.
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