Idranti a secco e parcheggio selvaggio: così il centro storico ha rischiato grosso

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L’incendio sotto Santo Stefano ha messo a nudo le emergenze sulla sicurezza del centro storico di Artena

Santo Stefano piena di fumo

“E se il fuoco avesse preso le case come avremmo fatto?”. È la domanda che tutti i residenti del centro storico di Artena si fanno da ieri sera. Le fiamme sotto a Santo Stefano, spente con le secchiate d’acqua e l’intervento dei Vigili del fuoco ostacolati da diverse difficoltà, ha messo a nudo quando la sicurezza del centro storico di Artena sia precaria.

Sono bastate le sterpaglie in fiamme per rievocare spettri del passato. Quando la scarpata sotto la chiesa ha iniziato a bruciare, tra i residenti è scattato il passaparola. Chi con il tubo dell’acqua, chi con i secchi, diverse persone si sono adoperate a difesa della chiesa per difendere le proprie case.

L’incendio tra le sterpaglie è apparso verso le 21.15 a chi abita fuori del centro storico. Subito sono partite le telefonate ai Vigili del fuoco. Anche loro hanno avuto il loro bel da fare. Le macchine parcheggiate fuori dalle strisce lungo via Garibaldi hanno reso molto difficoltosa la salita dell’autobotte.

Una volta arrivati su, i Vigili del Fuoco hanno tentato di usare gli idranti e le manichette antincendio. Ma la presa in via Arco Scuro è risultata a secco e quella in piazza della Vittoria con una pressione bassissima. Allora sono risultate provvidenziali la presenza dell’autobotte e l’arrivo della protezione civile di Artena con un automezzo più piccolo.

Gli automezzi antincendio hanno dovuto caricare l’acqua per caduta, quindi con una pressione più bassa di quella necessaria. L’incendio è stato spento verso le 23.30, senza danni per le case. Ma la paura è stata tanta.

Stamattina il centro storico è scoppiato dalle polemiche. “È una vergogna che in un paese che in passato è bruciato per gli incendi non funzionino gli idranti” ha commentato un residente. “Siamo abbandonati a noi stessi: se andasse a fuoco una casa come si farebbe?” si chiede un altro.

Altri hanno chiesto di fare accertamenti sul perché gli idranti non funzionavano e a chi spetti il controllo dei sistemi antincendio. Certo è che la situazione di pericolo latente è nota da tempo ma, evidentemente, è stata presa sotto gamba. Quanto alle cause dell’incendio di ieri, non sono chiare. Forse un mozzicone di sigaretta gettato tra le sterpaglie?

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