Artena, tanto entusiasmo per la presentazione di “M’è rimasto ‘mpresso”

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“M’è rimasto ‘mpresso”: una raccolta di storie orali di Artena curata da Alessandro Coltré e Chiara Chimisso

Sabato pomeriggio presso l’ex Granaio Borghese di Artena si è tenuto uno degli eventi più partecipati dall’avvento della Pandemia: la presentazione del libro “M’è rimsto ‘mpresso” una raccolta di storie orali curata da Alessandro Coltré e Chiara Chimisso. Attraverso 25 interviste e chiacchierate con gli abitanti più anziani di Artena, gli autori hanno voluto restituire la storia “umana” del nostro paese, quella impressionata dalle bombe, dal passaggio dei due eserciti tedesco e americano e in generale dalla Guerra inserendoli nella più ampia tradizione di ricerca della Storia Orale.

“Leggendo queste pagine si nota chiaramente come la dimensione del ricordo e quella della Storia a volte siano separati – osserva il Professore Bruno Bonomo, docente di storia contemporanea presso l’Università La Sapienza di Roma e membro dell’associazione italiana di storia orale – “Più volte ci troviamo di fronte a frasi come ‘La Guerra è brutta ma è stata pure bella’. La nostalgia della vita di un tempo, quella in cui si era giovani, si sovrappone a una realtà dolorosa: quella della Guerra, tremenda da vivere e da ricordare. È l’intreccio di questi due elementi, la Storia e il Ricordo di chi l’ha vissuta, che ci restituiscono una visione d’insieme davvero significativa.”

Nel libro la Guerra si intreccia a storie d’amore, viaggi di nozze, tragitti quotidiani verso l’agro di Artena per riempire conche d’acqua e per lavorare i campi: racconti che non si esauriscono in questo libro ma che vorrebbero aprire le porte ad una narrazione diversa, comunitaria e condivisa della Storia di Artena.

“Tutti noi possiamo dare un contributo” –  osserva Valentina De Santis, fotografa e moderatrice della serata – “Possiamo sederci e riempire le pagine bianche che Alessandro e Chiara hanno voluto inserire alla fine del libro per fissare la memoria dei nostri nonni. Farci mostrare le foto, le lettere d’amore: tutti spaccati di vita di un tempo molto lontano dal nostro”.

“Alessandro e Chiara, anche grazie alla loro formazione, hanno saputo trasformare queste interviste in un progetto di ricerca valido” – ha dichiarato Mino Massimei, Presidente del Circolo Arci Montefortino ’93 – “Un lavoro che ci aiuta a restituire una visione di Artena diversa dalle narrazioni che conosciamo, quelle del paesino fermo nel tempo o della provincia abbandonata, un paese reale”.

Le interviste, la pandemia e la composizione del libro

Le interviste sono state raccolte tra il 2017 e il 2019. Poi è arrivata la pandemia da Covid-19 che ha sconvolto le vite di tutti e colpito in modo particolarmente duro la generazione al centro di questa indagine, gli anziani. “Avremmo voluto presentare questo libro insieme a tutte le persone che ci hanno permesso di realizzarlo, dare la parola agli intervistati ma purtroppo non è stato possibile” – ha detto Chiara Chimisso, antropologa e autrice del libro – “Di questo lavoro porterò con me i momenti di scambio, i caffè, le lunghe chiacchierate con persone che custodiscono un tesoro di esperienze: mi auguro di aver restituiro alla Comunità, e a tutti loro, un pezzo di Storia di cui andare fieri”.

“Per mettere a punto questo lavoro abbiamo dovuto fare una serie di scelte” ha spiegato Alessandro Coltrè. “La prima – ha detto -, usare un registratore, in modo che il racconto fosse fluido, l’intervista fosse privata e non inibita da una telecamera. La seconda, lasciare le nostre voci perché questo libro è il prodotto del racconto degli intervistati ma anche nostro, sarebbe stato diverso con persone diverse e domande diverse. Esplorare le parole messe in fila dagli intervistati intorno a grandi fatti storici fa capire in che modo sono stati percepiti da una parte della popolazione, quella che ha vissuto la Storia sulla propria pelle”.

All’interno del libro le foto degli album di famiglia degli intervistati, le illustrazioni di Chiara Chimisso e alcune pagine bianche da riempire, come un vero e proprio taccuino pronto per essere impreziosito da altri racconti e da altre voci della comunità.

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