Artena in decrescita infelice: tante case in vendita mentre Valmontone cresce

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Dopo cinque anni di decrescita Artena conta meno di 14 mila residenti. Nel mercato immobiliare “l’offerta supera nettamente la domanda”. Intanto Valmontone continua a crescere

Sembra inarrestabile la decrescita di Artena. I residenti scendono sempre più e al 1° gennaio 2021 sono affondano sotto la fatidica soglia dei 14 mila abitanti. A quella data i residenti erano circa 13925 (dati Comune) mentre l’Istat ne stima, provvisoriamente, ancor meno (13670). È il quinto anno consecutivo che i residenti di Artena scendono. In cinque anni il bilancio è negativo di 350 persone. Peggio di Artena nella zona hanno fatto soltanto Genazzano, Colleferro e Carpineto Romano ma questi ultimi due sono la “maglia nera” della provincia di Roma. Per Artena l’anno di inizio della decrescita è stato il 2016: fu a crescita zero rispetto al 2015, da lì in poi il segno è stato sempre negativo. E ora invertire la rotta appare difficile. Anche se è assolutamente necessario.

Gli “effetti indesiderati” del calo dei residenti

Oggi le persone cercano servizi, comodità, attrezzature sportive varie e strutture dedicate al tempo libero. Ad esempio campi da tennis, piscine, palestre, servizi farmaceutici adeguati alla popolazione. Cosa su cui la cittadina è rimasta indietro. Qualche esempio? Se Artena non teme confronti quanto a supermercati, soffre il confronto per banche, farmacie, impianti sportivi. Sconta inoltre un patrimonio edilizio datato.

Tutto ciò comporta alcuni effetti indesiderati. Meno persone circolano, meno comprano, più i negozi chiudono e cambia il valore di attività e immobili. Il primo impatto che si può osservare è sul mercato immobiliare: la città ha tante case vuote e in vendita e al centro storico le compravendite si sono fermate. A dirlo sono le agenzie immobiliari che lavorano su Artena. I titolari, a seconda dei casi, hanno registrato prezzi stabili o in calo.

Tante case in vendita, la gente preferisce Valmontone

La decrescita dei residenti comporta una maggiore offerta di case in vendita. “I prezzi si sono abbassati – dice Tania Fedeli di Mediazione Casa – e, con l’abbassamento, il mercato si è rimosso. Le case in vendita sono aumentate e gli affitti vanno molto. Ciò che noto – aggiunge – è che gli stranieri se ne stanno andando tutti”.

La gente però cerca soluzioni diverse da quelle proposte ad Artena. La città non regge il confronto con Valmontone, che è arrivata a 16150 residenti. A fare la differenza sono i servizi e gli investimenti. La riduzione delle richieste su Artena l’ha notata anche Carmela Santacroce, della Santacroce Immobiliare: “Sì, le richieste su Artena sono scese molto ma non i prezzi. Di sicuro abbiamo più richieste su Valmontone – afferma – che ha più servizi e che sta costruendo immobili nuovi. Se hai il treno e l’autostrada a 800 metri è normale che scegli di abitare vicino a quei servizi”.

Quello di Artena rimane comunque un mercato particolare. Secondo Gloria Scacchi, della Frimm di Palestrina, i prezzi al centro storico sono scesi mentre nel resto della città sono rimasti stabili o sono aumentati dell’1-2% per le case con giardino. “Nell’ultimo anno – afferma – la gente cerca soprattutto abitazioni indipendenti e con il giardino e preferisce investire nel mattone: se prima le case venivano comprate con i mutui, ora vengono acquistate per metà con il mutuo e metà con i risparmi. Inoltre si vendono tanto i terreni agricoli, il cui prezzo varia tra i 3 e i 6 euro al metro quadrato. Di sicuro però ci sono tante case in vendita e l’offerta supera la domanda”.

Il dramma del centro storico di Artena

Chi soffre di più in tutto ciò è il centro storico. Trascurata, senza l’arrivo degli investimenti rilevanti annunciati, la parte più antica di Artena sta perdendo valore. “Il centro storico – afferma la Scacchi – si è completamente spento. Nel 2018 solo a luglio ho venduto sette abitazioni a due investitori. A luglio 2019 ne ho vendute sei. Nel 2020 niente e nel 2021 – prosegue Gloria Scacchi – non c’è stata nemmeno una visita, un po’ per la pandemia e un po’ perché il centro storico è abbandonato a se stesso. Fino a due anni fa al centro storico non era così: ora è completamente bloccato, al massimo si arriva a vendere qualcosa in via XX Settembre perché le case costano poco ed è comodo“. Insomma sul centro storico si conferma quanto sosteniamo da anni. Cioè che, con il deprezzamento degli immobili, sta diventando sempre più un problema sia pubblico sia privato.

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