Alla ricerca dei libri scolastici. Caschera: “Il Comune ha pagato”

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Anche quest’anno per le famiglie di Artena è un problema trovare i libri scolastici. Tornano polemiche e lamentele ma gli atti del Comune testimoniano che l’ente paga i fornitori

La ricerca dei libri scolastici per le famiglie di Artena sta diventando una caccia al tesoro. Nel sistema vigente funziona che gli esercizi commerciali anticipano i soldi dei libri e poi il Comune li rimborsa a presentazione della fattura, del documento che attesta la regolarità contributiva e di quello sulla tracciabilità dei soldi.

Da qualche tempo però in città non ci sono più esercizi che forniscono questo servizio, facendo “da cassa” per il Comune e per le famiglie, e così gli artenesi sono costretti a indirizzarsi verso le città limitrofe. In questi giorni, complici i social, una lamentela sta diventando un caso. L’informazione sparsa via Facebook vorrebbe che il Comune non rimborsi i libri ma ciò è seccamente smentito, nei dettagli, sia dagli uffici comunali sia dall’assessore alla Scuola, Lara Caschera.

L’esito della verifica in Comune

A seguito di ripetute verifiche con gli uffici comunali – ha dichiarato stamattina l’assessore Caschera – non risultano fatture da pagare o da liquidare relative ai libri scolastici. Ad oggi i pagamenti risultano effettuati: l’ultima fattura presentata da un fornitore, nel maggio scorso, è stata pagata a giugno. Tengo a ribadire che il Comune ha sempre pagato regolarmente i fornitori e allo stesso tempo vorrei ricordare che se i fornitori non presentano la fattura o non svolgono tutti gli adempimenti di legge, il Comune non può pagarli“.

Le dichiarazioni dell’assessore sono arrivate al termine di una verifica che ha riguardato sia l’ufficio scuola, sia l’ufficio ragioneria, da cui è emerso che un solo fornitore non è stato ancora pagato: avrebbe sede in un’altra provincia e il pagamento non è avvenuto perché mancherebbero ancora dei documenti.

A parte i tempi di pagamento, rimane il problema delle famiglie sul dove trovare i libri di testo. Il problema è legato soprattutto alla necessità delle cartolerie di anticipare i soldi che verranno poi rimborsati, cosa che i piccoli esercizi non sempre riescono o voglio fare, alla redditività dell’attività e alla gestione sempre più complessa dei rapporti con la pubblica amministrazione.

Quanto rimborsa il Comune ogni anno e qual è l’iter per ottenere il rimborso

Dalle informazioni che ci sono state date dagli uffici, ogni anno il Comune di Artena impegna in bilancio circa 25 mila euro per rimborsare i libri di testo. Il rimborso avviene dopo che gli esercizi commerciali hanno presentato la fattura elettronica e a seguito della verifica sulla residenza dei beneficiari dei libri (devono essere residenti nel territorio comunale).

Insieme alla fattura i fornitori degli enti locali devono presentare sia il DURC (Documento Unico di Regolarità Contributiva) rilasciato dall’Inps, che attesta il regolare versamento dei contributi, sia una dichiarazione sulla tracciabilità dei flussi finanziari (un modulo in cui si dichiara chi può operare sul conto su cui vengono versati i soldi).

Una volta presentati questi documenti spetta all’ufficio competente fare l’atto “di liquidazione”. Si tratta di una determinazione dell’ufficio in cui si certifica l’importo da pagare. Successivamente la pratica passa all’ufficio ragioneria che deve emettere i “mandati di pagamento”, con l’ordine al tesoriere (la banca) di effettuare il bonifico.

I tempi di legge e l’interesse moratorio

Dalla presentazione della fattura elettronica la pubblica amministrazione ha trenta giorni per saldare, sempre che la documentazione del fornitore sia corretta. Dal 31esimo giorno decorrono automaticamente gli interessi moratori dell’8% annuo che però saranno corrisposti solo in caso di decreto ingiuntivo (per calcolare l’interesse va moltiplicato il capitale per l’interesse moratorio espresso in decimali per il numero di giorni di ritardo diviso 365).

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