Danni da moria, per i kiwi ecco il bando della Regione Lazio

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Arrivano le risorse per i produttori in lotta con la moria del kiwi a Latina, Cisterna, Velletri e parte della provincia di Roma

Per sostenere la produzione di kiwi nel Lazio arriva un bando da quasi quattro milioni di euro. Ad annunciarlo è l’assessore regionale all’Agricoltura, Enrica Onorati. Ci saranno 60 giorni per presentare domanda e cercare di ottenere un finanziamento per realizzare diverse opere in favore della coltivazione dell’actinidia o per la riconversione degli impianti colpiti dalla moria. Da anni, infatti, soprattutto a Latina e in alcune zone di Velletri, le coltivazioni sono devastate da una strada malattia. A sostegno di quei produttori colpiti dalla moria del kiwi la Regione ha così elaborato un bando per potenziare le coltivazioni. Il bando è consultabile su regione.lazio.it sezione agricoltura, oppure cliccando qui.

“Come Regione Lazio – ha dichiarato Onorari – ci eravamo impegnati a reperire le risorse necessarie a sostenere la produzione del kiwi, fortemente provata e danneggiata dalla problematica della moria. La malattia – ha proseguito – nel Lazio ha coinvolto in modo prevalente il territorio della provincia di Latina, storicamente vocato alla sua coltivazione. Oggi pubblichiamo un bando c’è destina 3.900.000 euro del nostro bilancio regionale a favore dei produttori che hanno subito danni per una sindrome che, lo ricordo, è multifattoriale e tuttora allo studio dei servizi fitosanitari nazionale e regionale e del Tavolo tecnico scientifico appositamente richiesto e predisposto presso il Mipaaf”.

Cosa finanzia il bando regionale

Il bando prevede l’ammissibilità dei seguenti interventi: opere di regimazione e drenaggio delle acque superficiali; lavorazioni del suolo per favorire lo sgrondo delle acque superficiali (rippatura); realizzazione di baulatura del terreno su impianti di recente costituzione (impianti fino a tre  anni). E poi ancora: sistemi di monitoraggio dell’umidità del suolo (tensiometri e sensori volumetrici); coperture antigrandine; apporto al terreno di sostanza organica e sovescio; inerbimento; nuovi impianti di actinidia in terreni diversi da quelli interessati dal fenomeno  (delocalizzazione produttiva). Un ulteriore intervento finanziato è la riconversione della produzione, ovvero l’impianto di altra coltura arborea in sostituzione degli impianti di actinidia irrimediabilmente compromessi dalla moria.

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