Da Velletri il “grido” dell’avvocatura: “Vogliamo lavorare”. “Carta Costituzionale stracciata”

Cancellerie chiuse e il 90% delle cause rinviate al 2021: gli avvocati del Tribunale di Velletri non ci stanno a vedere una Giustizia che non riparte. “Non è una protesta, è una manifestazione civile per rappresentare un disagio diffuso”

“Noi vogliamo soltanto lavorare, la giustizia è un diritto dei cittadini“. Con queste parole una rappresentanza degli avvocati del Foro di Velletri ha stamattina manifestato davanti al Tribunale per chiedere la riapertura delle Cancellerie e la ripresa delle udienze. I professionisti hanno chiesto “rispetto per la dignità della professione a tutela dei diritti dei cittadini”. Simbolicamente, al termine della manifestazione gli avvocati hanno deposto i codici all’ingresso del Tribunale di Velletri.

“Manifestiamo un disagio generale, sotto tutti i profili – ha dichiarato uno dei promotori della manifestazione, l’avv. Cesidio Cavaioli –, a partire dalla mancanza di trattazione delle udienze, che pure possono essere svolte con le modalità e le tecniche oggi esistenti, e anche per la mancanza di funzionalità delle Cancellerie”.

“Ci sono delle norme di sicurezza da rispettare ma ci piacerebbe sapere perché si può andare a Codogno – ha affermato l’avvocato Anna Maria Sambucci – ma non si possono fare le udienze in aule di cento metri quadrati. L’Italia andrà meglio quando tutti si renderanno conto che ci sono diritti ma anche doveri, come il diritto-dovere di difesa. La Carta costituzionale è stata già ampiamente stracciata – ha concluso l’avvocato -, adesso sta venendo stracciata anche a casa propria”.

La manifestazione di questa mattina arriva dopo che una nuova circolare del presidente del Tribunale ha lasciato chiuse le Cancellerie. Inoltre, secondo quanto riferiscono gli avvocati, le udienze ordinarie sono ferme con rinvii al 2021.

Metti "Mi piace" per rimanere aggiornato