Tribunale di Velletri: gli avvocati protestano per far ripartire la giustizia in sicurezza

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Venerdì gli avvocati manifestano per chiedere la ripartenza in sicurezza delle cancellerie e delle udienze presso il Tribunale di Velletri

Gli avvocati del Foro di Velletri venerdì manifesteranno davanti al Tribunale l’insoddisfazione per i provvedimenti che limitano l’operatività delle cancellerie e lo svolgimento di alcune udienze. “La Giustizia è uno dei pochissimi settori che ancora non riparte appieno – spiega uno dei promotori della manifestazione – e non è pensabile che ancora oggi le cancellerie siano bloccate e che talune cause vengano rinviate al 2021 quando invece ogni Giudice di Pace ne fa venti al giorno: anche la Giustizia deve ripartire, ne va dei diritti dei cittadini”.

Così gli avvocati venerdì mattina alle 11 si ritroveranno davanti al palazzo di giustizia di Velletri per chiedere pubblicamente una “ripartenza in sicurezza”. Le rivendicazioni riguardano l’operatività delle cancellerie e la trattazione delle udienze che non rientrano nelle casistiche già assentite dall’ultima circolare del presidente del Tribunale. “Attualmente – spiega uno degli avvocati promotori della manifestazione – è praticamente impossibile prendere contatti con le cancellerie e avere risposte precise. L’ufficio Decreti ingiuntivi di Velletri è inaccessibile inoltre sono andate in pensione quattro persone e non sono state sostituite per cui si può immaginare qual è la situazione”.

La manifestazione di venerdì arriva dopo alcuni passi fatti dagli avvocati e dal Consiglio dell’Ordine. Nove avvocati avevano infatti scritto al Presidente del Consiglio dell’Ordine, sollecitando “una convinta e reiterata presa di posizione da parte del COA, in merito al forte disagio rappresentato dalla chiusura ingiustificata, sotto ogni profilo, delle cancellerie che provocano disagio agli avvocati, tenuto conto anche della ridotta necessità di accesso alle stesse se non per copie esecutive ed atti equivalenti”. Il COA a sua volta aveva formalmente avanzato precise richieste al presidente del Tribunale che a sua volta le ha parzialmente accolte. Il malcontento della base degli avvocati si è quindi coagulato, sfociando nella manifestazione pubblica prevista per dopodomani.

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