“A Valmontone intendono fare un forno crematorio”. Nessuno smentisce l’allarme di Attiani

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Duro confronto in Consiglio sul nuovo cimitero pensato dall’Amministrazione di Valmontone a Sant’Ilario o vicino al fiume Sacco, che secondo l’opposizione nasconde l’idea di fare un forno crematorio a confine con Colleferro. Attiani: “Valmontone non ha bisogno di un tale impianto, ha un’altra vocazione”. Bellotti: “Mettere un forno crematorio vicino al Parco non ha senso”. Latini non ha smentito l’ipotesi dell’impianto

“La verità è che volete fare un forno crematorio, un impianto che è un inceneritore. Noi avevamo pensato a una città vocata al turismo, al commercio e al tempo libero, capisco invece che tipo di città avete in mente voi”. Con queste parole rivolte all’Amministrazione Latini, ieri sera in Consiglio Piero Attiani ha lanciato l’allarme sulla possibilità che a Valmontone sia realizzato un forno crematorio. Una dichiarazione che durante il Consiglio comunale non è stata smentita dall’Amministrazione, che, per la cronaca, non ha nemmeno preso posizione a favore o contro l’idea in questione. Cosa è successo dunque? E cosa si sa intorno a questa ipotesi?

L’ipotesi di un nuovo cimitero sui terreni vicini al Sacco o a Sant’Ilario

Bisogna tornare al Consiglio comunale di ieri per capirci qualcosa. L’Amministrazione ha portato in discussione una delibera di integrazione del piano di valorizzazione e alienazione dei terreni comunali. Il Sindaco Alberto Latini ha spiegato che la delibera era propedeutica a un ulteriore ampliamento del cimitero comunale. Latini ha fatto presente che il Comune non ha loculi in scadenza nei prossimi tempi perché “tutti i loculi dati dall’Amministrazione tra il 2016 e il 2019 hanno scadenza a trent’anni”. E siccome negli anni Novanta i loculi presenti in due fabbricati “sono stati dati permanenti”, il Comune ha necessità di realizzarne di nuovi.

L’Amministrazione ha già approvato un progetto di ampliamento del cimitero per 500 loculi ma “ce ne sono altri 170 da consegnare a chi ha fatto domanda e pagato in parte”, per i quali si interverrà in due tranches. Secondo i conti del Sindaco, i 500 loculi nuovi dureranno 4-5 anni e quindi è necessario fare un nuovo cimitero. E veniamo alla delibera approvata ieri dalla maggioranza. Secondo gli uffici (ha detto il Sindaco) i due terreni disponibili per fare un nuovo cimitero si trovano entrambi ai confini comunali, verso Colleferro: uno vicino al fiume Sacco e l’altro verso le catacombe di Sant’Ilario.

La questione dei terreni: demaniali o di proprietà del Comune?

È a questo punto che è scoppiata la “guerra”. Le opposizioni con Piero Attiani e Massimiliano Bellotti hanno aspramente criticato la delibera perché, secondo quanto hanno dichiarato, i terreni da “valorizzare” sono gravati da uso civico e, secondo la nuova legge sui domini collettivi, devono passare all’Università Agraria. Alla critica tecnica è seguita la critica politica quando Attiani ha accusato l’Amministrazione di voler fare un forno crematorio su quei terreni. Da parte sua il Consigliere Bellotti ha definito l’operazione come la “vendita della fontana di Totò”, argomentando che “il Comune non può utilizzare quei terreni perché sono demaniali e non di proprietà”. Nelle repliche, Latini ha dichiarato che, secondo gli uffici, i terreni in questione sono di proprietà del Comune ma non ha smentito la volontà ipotizzata di fare a Valmontone un forno crematorio. Smentita invece la volontà di realizzare il nuovo cimitero con un project financing.

Attiani: “Valmontone non ha bisogno di un inceneritore”. Bellotti: “Mettere un forno crematorio vicino al Parco non ha senso”

“Dovete dirmi con quale logica il nuovo cimitero deve essere fatto vicino al fiume Sacco o alle catacombe di Sant’Ilario, dove per arrivarci serve un fuoristrada, quando logica e leggi vorrebbero che sia fatto vicino ai centri abitati. Cosa diversa se l’obiettivo è il forno crematorio” ha attaccato Attiani. Che ha aggiunto: “Valmontone non ha bisogno di questi impianti che di fatto sono inceneritori che portano problematiche ambientali e sociali ed è assurdo che nessuno mi abbia smentito”.

Valmontone ha un’altra vocazione – ha proseguito Attiani –, gli inceneritori non li abbiamo mai voluti e per questo abbiamo sempre lasciato a Colleferro l’immondizia. Se l’obiettivo è il forno crematorio, è legittimo ma l’Amministrazione abbia il coraggio di prospettare alla città questa scelta”. “Mettere un forno crematorio vicino al Parco non ha senso” ha aggiunto Bellotti, che pure in via di principio non si è detto contrario a impianti del genere. Se forno crematorio sarà, lo potranno dire solo gli atti e quindi la volontà politica dell’Amministrazione.

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