Covid e assistenza a casa: Regione Lazio condannata ancora. E c’è l’incognita dei fondi

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Una nuova sentenza del Tar condanna l’operato della Regione Lazio sull’assistenza domiciliare dei pazienti positivi al coronavirus

Lo Stato aveva stabilito che la Regione doveva attivare delle Unità speciali di medici per assistere i pazienti a casa. Per questo aveva assegnato anche cospicue risorse ma la Regione ha operato diversamente. A dirlo non è chi fa opposizione a Zingaretti in Consiglio regionale ma il Tribunale Amministrativo del Lazio con una sentenza che è molto dura con la Regione. Una sentenza che è arrivata a seguito del ricorso presentato dallo Sindacato Nazionale Autonomo Medici Italiani (Snami) del Lazio e dalla Confederazione Italiana Pediatri (Cipe) del Lazio.

La dura sentenza sull’assistenza a casa dei pazienti covid

Secondo quanto ricostruisce e afferma la sentenza del Tar (scaricala qui), lo Stato aveva disposto l’attivazione delle Unità Speciali di Continuità Assistenziali: delle strutture composte da medici che avrebbero dovuto occuparsi esclusivamente di assistere i malati covid a domicilio. Le USCA, così si chiamano, avevano la funzione di non compromettere la funzione dei medici di medicina generale e dei pediatri, che avrebbero dovuto continuare ad assistere le persone per tutte le altre patologie.

La Regione Lazio ha invece deciso di creare un’App e di ordinare a medici di famiglia e pediatri di occuparsi dei pazienti covid a domicilio. Parallelamente ha creato le USCAR: cioè delle unità speciali di medici con il compito di occuparsi di RSA, comunità alloggio, case di riposo, centri socio-assistenziali, carceri etc. Il Tar ha spiegato quindi che la Regione avrebbe comunque potuto istituire unità speciali per i malati covid in “comunità” ma avrebbe dovuto in ogni caso istituire le USCA per i pazienti covid a domicilio.

L’incognita delle risorse stanziate

In questa faccenda la Regione ha perso per la seconda (leggi la prima sentenza) volta contro i sindacati dei medici. Stavolta la sentenza dice qualcosa di più. Cioè che lo Stato aveva assegnato delle risorse appositamente per le USCA: 63,9 milioni di euro per la sola Regione Lazio. “A tale finanziamento si aggiunge, inoltre, – si legge nella sentenza – l’incremento per la spesa del personale prevista per il solo rafforzamento delle USCA pari ad € 61.000.000,00 a livello nazionale”. Come sono state usate quelle risorse mentre ai pazienti covid a domicilio veniva negata un’assistenza speciale?

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