Coronavirus, Regione Lazio battuta al Tar su Uscar e assistenza a casa dei pazienti positivi

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Giuseppe Lanna (Snami): “La sentenza del Tar ha fatto giustizia: l’attività dei medici di medicina generale deve rimanere separata dall’assistenza ai pazienti positivi al covid”

Il Tar del Lazio boccia parzialmente i provvedimenti della Regione Lazio in materia di assistenza domiciliare ai pazienti positivi al coronavirus. La sentenza della Sezione Terza Quater del Tar del Lazio è stata emessa oggi. Essa stabilisce l’illegittimità dei provvedimenti regionali che avevano demandato ai medici di base l’assistenza domiciliare delle persone positive al sars-cov-2.

L’Amministrazione regionale aveva infatti previsto, solo per i casi più gravi, l’intervento delle Unità Speciali di Continuità Assistenziale Regionale (Uscar). Secondo la sentenza del Tar, la Regione ha invece operato in contrasto con la legge nazionale (art. 8 D.L. n. 14/2020 ed art. 4-bis D.L. n. 18/2020) che ha assegnato l’assistenza domiciliare alle Unità Speciali di Continuità Assistenziale (Usca), senza far gravare l’onere sui medici di base.

Lanna (Snami): “Giustizia è fatta”

Contro le decisioni della Regione hanno fatto ricorso i sindacati dei medici di medicina generale che oggi esultano. “Finalmente c’è un giudice a Berlino che dà ragione ai medici di medicina generale – dichiara Giuseppe Lanna segretario provinciale di Roma del Sindacato Nazionale Autonomo Medici Italiani –. Sono otto mesi che chiediamo l’attivazione delle USCA come previsto dalle disposizioni nazionali, ritenendo che l’attività dei medici di medicina generale deve rimanere al servizio dei pazienti no-covid e separata dalla gestione dei pazienti covid, la cui assistenza spetta alle USCA aziendali e distrettuali. La sentenza del Tar ha finalmente fatto giustizia”.

Se la sentenza è chiara (leggila qui), non è ancora chiaro in che tempi la Regione intenderà rivedere il sistema di assistenza domiciliare, creando un sistema gestito dalle Asl e dai relativi distretti. Ad onor del vero la Regione nelle scorse settimane aveva fatto qualche passo in tal senso. Va anche detto che è la seconda volta che la Regione viene bocciata sulla gestione dell’emergenza coronavirus. L’altro ricorso perso riguardava l’ordinanza che rendeva obbligatorio il vaccino antinfluenzale per alcune categorie di persone.

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