Coronavirus: per pub e ristoranti un’ipotesi di DPCM che è una “mazzata”

Mandalo ai tuoi amici


Segui La Nuova Tribuna su Telegram (clicca qui e iscriviti al canale) o su WhatsApp (clicca qui e registrati)


 

Secondo quanto riporta Agi.it un nuovo DPCM potrebbe ulteriormente ridurre gli orari di apertura dei servizi di ristorazione

Il nuovo DPCM da cui si parla da giorni potrebbe segnare la serrata di fatto per ristoratori e pub. Si parla ancora di un’ipotesi e a pubblicarla è l’agenzia di stampa Agi.it. Secondo l’agenzia il nuovo DPCM in lavorazione starebbe prevedendo una ulteriore restrizione per pub, ristoranti e gelaterie.

L’ipotesi riportata dall’Agi (leggi qui la bozza del DPCM) prevede l’inserimento del seguente testo nel nuovo DPCM: “A decorrere dal 26 ottobre 2020, le attività dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie) sono sospese la domenica e i giorni festivi, negli altri giorni le predette attività sono consentite dalle ore 5.00 fino alle 18.00“. Si aggiungerebbe che “resta sempre consentita la ristorazione con consegna a domicilio nel rispetto delle norme igienico-sanitarie sia per l’attività di confezionamento che di trasporto, nonché fino alle ore 24,00 la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze“.

Insomma, se questa ipotesi dovesse realizzarsi per i ristoranti vorrebbe dire chiudere i battenti di fatto o trasformarsi tutti: in tavole calde per chi lavoratori oppure in vettori di cibo a domicilio. Ci si chiede infatti chi andrà al ristorante o al pub durante la settimana prima delle 18 se non chi è in albergo (quelli rimangono aperti) o partecipa a ristrette cene di lavoro.

Metti "Mi piace" per rimanere aggiornato

Non perderti nemmeno una notizia Seguici su Google News

WhatsApp Contatta La Tribuna