Colleferro, gli studenti del “Marconi”: “Favorevoli al rientro in presenza purché…”

Mandalo ai tuoi amici


Segui La Nuova Tribuna su Telegram (clicca qui e iscriviti al canale) o su WhatsApp (clicca qui e registrati)


 

Sono per la didattica in presenza gli studenti del liceo “Marconi” di Colleferro ma temono un’inadeguata organizzazione dei trasporti pubblici

C’è chi chiede la didattica a distanza a oltranza e chi vuole tornare nelle aule. Di quest’ultimo orientamento gli studenti del liceo “Marconi” di Colleferro, che però temono che i trasporti pubblici siano mal organizzati, come avvenuto in autunno. A dirlo è il valmontonese Bruno Santoro, rappresentante degli studenti dell’Istituto superiore colleferrino. L’intervista di ieri è stata fatta prima che la Regione emanasse l’ordinanza che proroga la Dad fino al 18 gennaio.

Nei Castelli gli studenti di alcuni istituti stanno manifestando e al liceo classico di Velletri il rappresentante degli studenti chiede “la prosecuzione della didattica a distanza fino ad una situazione più agevole”. Cosa ne pensate al “Marconi”?
“La nostra scuola fortunatamente ha sempre fatto il possibile per rendere la didattica in presenza più sicura possibile: fornendoci mascherine, gel a base alcolica, differenziando uscite ed entrate e scaglionando gli orari. Non nascondo il fatto che si deve necessariamente migliorare il trasporto sugli autobus anche se questo non dipende dalla scuola ma io sono fiducioso per il rientro. Se dovessimo vedere delle criticità, e quindi dei rischi per la nostra salute troveremo il modo per migliorare la nostra permanenza a scuola con qualsiasi modalità sia disponibile”.

Didattica a distanza o didattica in presenza? Qual è secondo voi la scelta più produttiva?
“La didattica in presenza è decisamente l’opzione più produttiva, anche se ad oggi è organizzata al 50%. Il rapporto diretto con i professori è fondamentale per i ragazzi; tutte le situazioni che si possono presentare sono affrontabili al meglio con l’aiuto dei docenti , e a distanza le cose si possono complicare di molto; Se fossimo rientrati in D.D.I. sicuramente il programma avrebbe risentito di rallentamenti che avrebbero compromesso il raggiungimento di competenze fondamentali per gli esami di stato”.

Siete quindi per un rientro in presenza prima possibile?
“Siamo favorevoli al rientro. Purché non ci sia rischio per la nostra salute e dei nostri famigliari”.

Quanto vi preoccupa l’organizzazione dei trasporti?
“Purtroppo temiamo di ricadere nelle difficoltà che abbiamo incontrato nella prima parte dell’anno scolastico, trasporti insufficienti e non per tutte le fasce orarie. Speriamo però che durante le settimane di didattica a distanza che abbiamo svolto si sia lavorato per la sicurezza di tutti”.

Come valutate l’ingresso scaglionato a scuola?
“L’ingresso ad orari diversi è una delle armi che la scuola ha per non creare assembramenti. Ma potrebbe essere un’arma a doppio taglio se utilizzata in modo univoco. Infatti per i ragazzi pendolari che impiegano molto tempo per il tragitto tra casa e scuola, l’entrata alle 10 (opzione al momento utilizzata, al 40% degli alunni) comporta il suono della campanella di uscita alle ore 15, con il rientro a casa previsto per 16/16:30. E capiamo bene che preparare 11 materie scolastiche con il rientro a casa previsto per quell’ora, calcolando anche la nostra vita privata e i nostri hobbie, potrebbe essere una cosa difficile. La soluzione potrebbe essere effettuare una rotazione tra le classi che entrano alle 8 e le classi che entrano alle 10, in modo tale da fornire a tutti le stesse possibilità”.

Metti "Mi piace" per rimanere aggiornato

Non perderti nemmeno una notizia Seguici su Google News

WhatsApp Contatta La Tribuna