Colleferro – Ospedale, Sanna: “Difenderemo gli organici e servono strutture per…”

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A Colleferro un po’ di brio si aggiunge a una campagna elettorale noiosa e non appassionante. Ieri sera il sindaco Sanna ci ha dato dei “capziosi” per avergli ricordato, con mezza riga, del tema della sanità e poi ha dedicato undici minuti del suo comizio proprio all’ospedale

A Colleferro anche il sindaco Sanna ha parlato ieri del futuro dell’ospedale. Esprime la volontà politica di “difendere gli organici” e afferma la necessità per il territorio di avere “strutture che tutelino le fasce deboli e che garantiscano un supporto importante alle emergenze che confluiscono a Colleferro dalle fabbriche, dalle autostrade e dalle attività”. Lo ha fatto attaccando le opposizioni e dopo averci dato dei “capziosi” a causa di mezza riga di un lungo articolo dedicato alla cronaca della presentazione della sua lista. Al termine di quell’articolo avevamo fatto notare che, durante la presentazione della lista, il ricandidato sindaco non aveva fatto menzione della sanità (leggilo qui). Piccato per l’appunto, senza citarci esplicitamente, ieri sera in largo San Francesco il ricandidato sindaco (che va verso la rielezione) ha risposto ai “giornalisti capziosi” dedicando undici minuti minuti al tema dell’ospedale. Ha affermato che nel primo comizio era andato a braccio, senza prendere appunti, e ha contrastato l’idea (mai sostenuta da questa testata) secondo cui non avrebbe parlato volutamente della situazione dell’ospedale. Andiamo per ordine: prima le dichiarazioni e i programma declamati in piazza e poi una breve nota di commento.

L’intervento di Sanna: “Difenderemo gli organici. Il territorio ha bisogno di strutture che tutelino le fasce deboli e supportino l’emergenza”

Ieri in piazza, dopo l’attacco alla stampa “capziosa”, Sanna ha colmato il gap del primo comizio. Ecco di seguito la registrazione del suo intervento, che parte dal momento successivo al ricordo sulla presentazione del ricorso contro la chiusura dei reparti di ginecologia, ostetricia e neonatologia dell’ospedale di Colleferro (poi perso in tutte le sedi)

In sintesi, il ricandidato sindaco ha ricordato l’apertura della terapia intensiva, l’inaugurazione dell’ala nuova, “il fatto che siano stati messi a concorso primariati importanti”, “il fatto che vi siano primari di grande valore”, l’apertura dell’altro ieri della medicina d’urgenza (ne ha dato notizia il sindaco ieri), la nuova oculistica, la nuova scuola infermieri. Aggiungendo che “conviene dire che tutto va male e la colpa è di Sanna”.

“Sapete a chi dovete chiedere se ho difeso l’ospedale? Lo dovete chiedere – ha proseguito Sanna – ai medici, agli infermieri, agli oss, che tutte le sante mattine mi hanno visto arrivare alle 8 ed entrare lì dentro per ascoltare i problemi e tentare di risolverli. Lo dovete chiedere alla direzione, a Tivoli, che mi considera uno dei più grandi rompiscatole che lì si sia mai conosciuto dall’epoca della fondazione. Lo dovete chiedere all’Assessorato regionale alla Sanità. Lo dovete chiedere a chi ci lavora se li ho difesi o no”.

“Non abbiamo bisogno di cantieri ma di professionisti”

Ha ricordato la proposta della scissione e l’annessione alla Asl Roma 6 e rivendicato “una battaglia portata avanti in tutte le sedi”. “Se le nostre liste sono piene di medici e infermieri è perché quel personale ha preferito candidarsi con noi perché riconosce in noi la forza che ha difeso le strutture sanitarie del nostro territorio e non nei nostri avversari”. “Su questo tema – ha aggiunto – dico che anche da questo punto di vista noi si debba continuare a lavorare nella stessa direzione, in silenzio, senza clamore, ascoltando gli operatori medico-sanitari e tentando di risolvere i problemi di quel personale che ci onora e ci rende orgogliosi, e che ci chiede oggi più che mai di difendere l’operato e soprattutto l’organico in Regione e presso la Asl”.

“Non abbiamo bisogno di cantieri e l’ho detto cinquantamila volte al direttore generale – ha aggiunto ancora – ma di donne e di uomini che possano migliorare la qualità della vita e del servizio sanitario nazionale della nostra gente, abbiamo bisogno di professionisti e di operatori, di persone in carne ed ossa che conoscano il proprio mestiere e che riescano a dare una risposta bella, positiva e fortemente utile a un territorio come il nostro (…) che è un luogo che oggi e più di prima ha bisogno di strutture che riescano a tutelare le fasce deboli della comunità e garantire un supporto importante alle emergenze che provengono dalle fabbriche, dall’autostrada e da tutte le attività che a Colleferro convergono. Su questo tema sfidiamo i nostri avversari che invece vanno descrivendo una situazione che non conoscono, che apprendono per sentito dire e che non hanno mai approfondito”. Conclude quindi rivendicando la “diversità” con gli altri e con una richiesta a “questi giornalisti”. Chiedendo cioè di “intervistare e di approfondire chi lavora in quei settori e di chiedere qual è stata la differenza e la capacità di ascolto e di risoluzione dei problemi”.

Note di metodo e di merito a margine

A Sanna ricordiamo solo poche importanti cose. La prima: “capzioso” è un aggettivo più affine ai politici, soprattutto in campagna elettorale, la cui “Sincerità ne li comizzi” è nota dai tempi di Trilussa. La seconda: su tutto ciò che ha citato ieri ci sono più articoli pubblicati su questo sito che nel suo opuscolo elettorale dedicato ai cinque anni di amministrazione (lì vi sono dedicate quattro pagine su sessantaquattro: due sul reparto di oculistica e sulla terapia sub-intensiva pagata da Avio – terzultima pagina – e due sulla nuova sede della Scuola Infermieri).

La terza: come potrebbe non sapere, per disciplina aziendale i dipendenti dell’ospedale si guardano bene dal parlare con i giornalisti se non autorizzati espressamente; si figuri se sono disponibili a rilasciare interviste non concordate o che mettano in evidenza le criticità del loro datore di lavoro. La quarta e più importante: il ruolo del giornalismo è di esercitare la critica, l’elaborazione e la valutazione dei fatti. Se qualcuno vuole alla sua corte giornalisti acritici non li cerchi qui: questa testata non ci tiene a prendere bovinamente atto di comunicati stampa (che tra l’altro non ci arrivano – come gli inviti) e di dichiarazioni, ad esaltare sic et simpliciter le “magnifiche sorti e progressive” o a farsi dettare l’agenda setting dalla politica. Siamo orgogliosi di aver esercitato il nostro diritto/dovere di cronaca e continueremo a farlo. Altrimenti a che serve il giornalismo?

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