Segni, 7 Marzo 1944: “N’ora de speranza, piena de sole, se tramutà a notte de dolore!”

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Quel giorno Segni perse 132 concittadini sotto il bombardamento che colpì anche il Bar Olivo su Corso Vittorio Emanuele. Il 7 marzo la città ricorda quei tristi avvenimenti

Il 7 marzo 1944 è una data da ricordare per la città di Segni. Una data in cui la cittadina dei Monti Lepini pagò il prezzo salatissimo di ben 132 vittime.
Erano le 14:22 di un caldo pomeriggio primaverile quando si cominciarono ad udire le esplosioni. Fu bombardata la vecchia Chiesa di Santa Lucia (completamente rasa al suolo), Via Tomassi, Vicolo del Pellegrino (oggi non più esistente), un’altra bomba fu sganciata tra Via della Torre e Via Felici e, un’altra ancora, sul Bar Olivo, sito in Corso Vittorio Emanuele. Quel maledetto giorno il bar fu tomba di tanti giovani e meno giovani, che si rifugiarono lì per scampare al mitragliamento dei caccia che volavano a bassa quota.

A distanza di 67 anni si ha il dovere di ricordare questa tragedia che costò il sacrificio di tante vittime innocenti, le quali avevano la sola colpa di passare qualche ora di spensieratezza nel luogo sbagliato in un momento già difficile per il mondo intero. “N’ora de speranza, piena de sole, se tramutà a notte de dolore!”, racconta Remo Fagiolo, poeta segnino, in una sua toccante e commovente poesia in vernacolo, utilizzata anche per la realizzazione del manifesto di quest’anno, insieme ad un’opera d’arte degli anni 2000 di Padre Angelo Vari.

Nonostante il momento emergenziale dovuto al Covid-19, le celebrazioni del 7 marzo 2021 non mancheranno, ma si svolgeranno in forma ridotta e con le precauzioni necessarie. Alle ore 10:00, presso la Cattedrale di Santa Maria Assunta, sarà celebrata una Messa in suffragio delle vittime del bombardamento, a seguire, alla presenza delle autorità civili e militari, si deporrà una corona di alloro presso il monumento ai caduti.

Nel pomeriggio di domenica alle ore 17:00 sulla pagina facebook Città di Segni verrà trasmesso “Il dovere di fare memoria: il 7 marzo e la tragedia della guerra”, con i “frammenti di storia orale”, un intervento a cura del comunicatore storico Stefano Cacciotti, insieme con il testimone oculare Giuseppe Davelli e con le letture e gli approfondimenti dell’Associazione Culturale Amici della Biblioteca. Parafrasando il saggista Samuel Johnson “La vera arte della memoria è l’attenzione”. Segni non dimentica la tragedia del 7 marzo 1944.

L’articolo Segni, 7 Marzo 1944: “N’ora de speranza, piena de sole, se tramutà a notte de dolore!” proviene da montilepini.info.

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