“Non sarebbe stato lì per caso”. Le motivazioni dell’archiviazione. “Un plauso al Pm”

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Le motivazioni della richiesta di archiviazione dell’indagine sul fratello del sindaco di Lariano avanzate dalla Procura

piazza lariano
Veduta aerea di Piazza S. Eurosia

L’indagine per “corruzione elettorale” sul fratello del sindaco di Lariano si è conclusa nel nulla. La stessa Procura di Velletri ha chiesto e ottenuto l’archiviazione del procedimento rivelato dal Corriere della Sera. Il sostituto procuratore titolare dell’inchiesta ha infatti ravvisato che non ci sono stati riscontri concreti sull’ipotesi d’indagine. Il Gip ha poi archiviato, e ieri il sindaco Francesco Montecuollo ne ha dato notizia.

Secondo gli inquirenti, chi ha ricevuto la scheda carburante durante il periodo elettorale non avrebbe fatto da intermediario con gli elettori di Lariano. Ma il soggetto, secondo la procura, non sarebbe “capitato per caso” dal fratello del sindaco. Inoltre la sua versione sarebbe stata inverosimile. E la scheda carburante sarebbe stata solo un ringraziamento per il passa parola con gli elettori.

“Verosimile”, secondo la magistratura, sarebbe stato invece l’invio dell’uomo per “tendere una trappola” al fratello dell’attuale sindaco. Un’ipotesi che sarebbe resa più verosimile, secondo la Procura, da un’informativa trasmessa dalla Polizia, per la quale durante la campagna elettorale entrambi gli schieramenti sarebbero stati attivi nel cercare voti “con tutti i mezzi”.

L’avvocato: “Un plauso al Pm”

“Fin dalle prime battute la vicenda non convinceva” ha affermato l’avvocato Fabrizio Federici, che ha difeso Angelo Montecuollo. “Nelle registrazioni fatte oggetto di divulgazione – ha proseguito il legale –, erano già presenti tutti quei punti di criticità che rendevano obiettivamente insussistente qualsivoglia addebito al Dott. Montecuollo Angelo”.

Lo stesso d’altra parte, al di là del comprensibile fastidio patito – ha commentato Federici –, si è sempre dimostrato tranquillo e consapevole che l’indagine avrebbe fatto emergere la totale liceità della propria condotta. Un plauso va fatto anche al PM che, operando in prima persona, ha potuto percepire il non detto, ed evidenziare la natura e la finalità artatamente mistificatoria dell’improvvida iniziativa ordita ai danni del Dr. Angelo Montecuollo.”

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