Lariano, Caliciotti chiarisce e ricorda Bartoli

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La memoria di Tiberio irrompe nella campagna elettorale. Interviene il sindaco: Bartoli è stato un carissimo amico, dal quale ho imparato tanto e al quale devo la mia carriera politica

maurizio caliciotti lariano

In questi giorni che si parla di elezioni le liste si sono ritrovate a confrontarsi sul passato di Lariano. Ne sono nate le solite polemiche politiche da campagna elettorale. Da una parte si è affermato che in dieci anni si sono viste cose che negli anni precedenti non si erano viste.

Dall’altra si è interpretato questo come un modo per sminuire il passato e ci si è fatta polemica politica. E quando si parla del passato di Lariano non si può non parlare di Tiberio Bartoli, che governò la città Lariano dal 1972 al 1994, anno in cui morì. Fu il più amato sindaco della zona. Per spegnere le polemiche ieri il sindaco Maurizio Caliciotti in piazza è tornato sull’argomento, dedicando a Bartoli “tutto quello che per Lariano abbiamo fatto e continueremo a fare”.

L’intervento di Caliciotti in piazza

Non si possono toccare e mettere in discussione tanti anni di impegno comune per far crescere la nostra città. Se c’è stato un fraintendimento intendo parlarne pubblicamente. È stato pubblicato un post che tornava, tra le cose, ai fatti del 76 e dell’autonomia di Lariano.

Io c’ero quando con Stinchelli protestavamo per ottenere l’autonomia, e con me c’era il mio amico Gianni Bastianelli, detto “La Striglia”, che voglio ricordare con affetto e stima, e per la generosità con la quale ha servito la comunità di Lariano.

Fatto questo breve inciso voglio dire: quando non si ha nulla da dire si tenta di buttare sul personale quello che di personale non è. Vorrei ribadire che se vogliamo parlare di idea paese, Prima Lariano è pronta ad un confronto nella pubblica piazza, con i moderatori che vorranno essere scelti, ma non si offenda la città di Lariano.

Conosco molto bene la storia dell’amministrazione comunale, come tanti altri amministratori che negli anni si sono impegnati per la città. Claudio Crocetta sarà il Sindaco di Lariano. Maurizio Caliciotti non sarà la persona che aspetterà due e anni e mezzo per sostenere Claudio Crocetta e poi farlo cadere per tornare alla guida del Comune, a queste bassezze io non cado.

Si deve rispettare la dignità delle persone, si devono rispettare le indicazioni del popolo, ed io mai tradirei la volontà degli elettori. Sono abituato a farla tutta la corsa, in maggioranza e in minoranza, in maniera critica, da soldato e da generale. Non dipende dai gradi che abbiamo sulle spalle il contributo che possiamo dare al nostro paese, ed io continuerò a lavorare come ho sempre fatto per Lariano e per la nostra comunità.

Non sono quello che cerca visibilità, anzi mi si rimprovera di essere schivo, di essere uno che comunica poco, ed è vero, ma a comunicare devono essere i fatti, non le chiacchiere. Chiedo ai candidati di tutte le liste di impegnarsi in questa campagna elettorale per dimostrare quanto siamo pronti ad amministrare, cerchiamo di evitare la cosa più facile del mondo, cioè fare la guerra a qualcuno, parlare male di qualcuno. Questo atteggiamento non è degno e non è rispettoso dei cittadini di Lariano.

Ci si confronti sui fatti, ed io su quelli sono disposto al confronto. Se qualcuno mi farà notare che sono stati fatti degli errori, sarò pronto a mettermi in discussione con umiltà. Questa sera vi dico che se qualcuno ha voluto interpretare male e strumentalizzare le mie parole, è un suo problema, ma se le mie parole, travisate da terze persone, hanno colpito la famiglia Bartoli, io chiedo scusa alla famiglia.

Ho parlato di momenti della storia che possono essere più fortunati di altri per realizzare le cose, perchè offrono delle opportunità che bisogna saper cogliere. Non sono state addebitate negligenze, o errori a nessuno.

Per quanto mi riguarda, a chi ha voluto tirare in ballo una polemica inutile, voglio dire che Tiberio Bartoli è stato un carissimo amico, dal quale ho imparato tanto e al quale devo la mia carriera politica, perchè fu lui a volere per primo il mio impegno attivo. A lui oggi dedico tutto quello che per Lariano abbiamo fatto e continueremo a fare.

Per la precisione il sindaco in precedenza aveva dichiarato durante un comizio: “Sono qua con l’orgoglio e la soddisfazione di un larianese che ha lavorato 46 anni per la propria città, che ha visto e osservato da lontano tutto quello che è accaduto. E posso dire alla mia squadra di Prima Lariano che quello che siamo riusciti a fare negli ultimi dieci anni non ha equivalenza con i precedenti 45 anni di amministrazione. E badate bene: i nostri dieci anni potevano essere dieci anni del non fare nulla. Avevamo tutti gli alibi: la crisi economica, tre anni di pandemia e tante altre iatture, eppure con tutti i miei colleghi di maggiorana ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo fatto quello che doveva essere ordinario se fatto tutti gli anni, ma come è pensabile ritenere ordinario trovare da fare tutti i certificati di prevenzione incendio di tutti i nostri istituti che sono stati costruiti dagli anni Settanta a venire”. In un altro comizio ha successivamente aggiunto: “Chi non è orgoglioso del proprio passato non lo può essere del proprio presente e non lo potrà mai essere neanche del proprio futuro”.

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