PARASITE- UNA SERATA AL CINEMA

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Stelle: 4 su 5    Genere: Drammatico   Durata: 132 minuti   Cinema: Colleferro

Ki-woo vive con la sua famiglia in un piccolo appartamento sotto il livello della strada. Lui e la sua famiglia vivono alla giornata, senza molto da fare, visto che non hanno un lavoro fisso e una vita sociale frenetica. Si preoccupano molto di più a trovare il modo di collegarsi ad internet senza pagare che progettare il proprio futuro. Tutto cambia quando un amico di Ki-woo gli propone un colloquio per un lavoro semplice e molto redditizio: fare delle ripetizioni di inglese a un’adolenscente annoiata e avvolta dalla ricchezza. Ki-woo falsifica degli attestati che non possiede per rendersi credibile e si presenta alla madre dell’adolescente: Chung-Sook. Chung-Sook lo valuta e lo trova perfetto, viene assunto. Ki-woo parla con Chung-Sook della possibiltà di assumere un’insegnante d’arte per suo figlio, e raccomanda la propria sorella, presentandola per ciò che non è: un’ insegnante esperta e acclamata.
Poi la famiglia di Ki-woo cerca sempre di più di introdursi nell’abitazione, ma non sa che oltre ai soldi facili dovrà fare conto anche con la propria natura e con il male nascosto che alberga nella casa.

La regia è di Bong Joon-ho famosissimo in patria e conosciuto principalmente in occidente per il bellissimo Snowpiecer di qualche anno fa. Il film, già, dalle prime inquadrature si mostra in tutta la sua grazia e ferocia. La ricerca della rete wi-fi di tutta la famiglia rispecchia la società in cui viviamo, rispecchia noi stessi. Nei primi minuti possiamo già notare degli splendidi movimenti di macchina, in degli spazi chiusi e claustrofobici. Spazi che circondano i protagonisti e che sono fondamentali per lo sviluppo della trama, quando Ki-Woo comincia le lezioni entra in una casa enorme e post- moderna. Lo spazio cambia, e Ki- Woo sembra quasi cominciare a respirare. La claustrofila e i grandi spazi, messi confronto di continuo: gabbie e lusso sfrenato, poca aria dove respirare e giardini utilizzati solo per capricci infantili.

Un altro elemento fondamentale del film non può che essere la similitudine continua con gli animali. Vediamo le famiglie muoversi diversamente, comportarsi in maniera diversa negli stessi spazi. La famiglia povera che sa bene come vivere in difficoltà e che cerca di imitare goffamente i ricchi. La famiglia ricca che non riesce proprio ad affrontare il minimo ostacolo e sente sempre il continuo bisogno di sentirsi superiore. Due diverse nature, che ricordano più di una volta delle specie animali. Due specie diverse.


Molto importanti anche gli oggetti presenti nel film, i quali accompagnano il protagonista dall’inizio alla fine del film, il protagonista capirà con il passare del tempo il significato degli oggetti che lo circondando e la loro importanza o non-importanza.

Il film si presenta anche come un monito per tutti i registi del mondo, questo film poteva essere girato in qualsiasi parte del globo. Visto le poche ambientazioni e il costo non elevato, tuttavia c’è anche da dire che nonostante non sia una produzione hollywoodiana lo stile del regista compensa il tutto e può porre delle domande a tutti coloro che si lamentano delle poche risorse.

Chiude il cerchio una scena di violenza probabilmente troppo eccessiva che stona con il resto del film, una scena tipica del regista che potrà far storcere il naso a chi non è abituato alla visione di questo tipo di violenza eccessiva.

Consiglio la visione, il film presenta una grande analisi della nostra società non rinunciando alla potenza degli strumenti cinematografici, una lezione di stile da cui prendere spunto o riflettere. In fin dei conti il cinema serve a questo, e di certo non è poco.

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