Le passerelle… politiche

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Alcuni giorni fa alle due grandi fiere del “made in Italy”, il Vinality a Verona e il Salone del mobile di Milano, hanno sfilato i tre personaggi che avrebbero dovuto farci vivere un anno 2019…bellissimo: il premier e i suoi due vice. La vergognosa passerella esibita dai tre nei padiglioni di due delle eccellenze del made in Italy non cancella quanto di negativo il mal governo gialloverde stia facendo per migliorare la situazione delle imprese e delle famiglie.

Gli italiani sono stanchi di passerelle, di selfie, di promesse e di parole rivolte loro. Crescita sottozero, disoccupazione in crescita, spread che sale e Borsa che scende, debito pubblico che s’impenna e in un anno…bellissimo sono stati bruciati quasi 170 miliardi di euro! Vogliamo parlare del record della pressione fiscale che grava su imprese e famiglie? Si parlava di togliere le accise sulla benzina, della flat tax e invece sono aumentate le tasse locali e le addizionali Irpef di migliaia di comuni e di tante regioni.

Con quale coraggio si sfila in passerella, ci si presenta agli imprenditori che rappresentano l’Italia migliore che produce, che dà lavoro e che viene tartassata dopo aver sprecato soldi per fini assistenziali quale il reddito di cittadinanza anziché destinarli ad attività che producano lavoro e ricchezza? Intanto dalla riunione del governo per il Def, varato nella nebbia più assoluta con poche indicazioni precise, lo stesso governo è costretto ad ammettere il suo flop: è tutto peggio del previsto. I dati che dovrebbero salire ed essere in positivo sono a picco, quelli che dovrebbero scendere invece crescono a dismisura. Siamo ormai sotto l’occhio vigile del Fmi, dell’Ocse e dell’U.E.. Poveri noi!

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