“Colleferro? È tutt’altro”. Le proposte per la promozione culturale

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Le proposte per la cultura nella città definita a torto “deserto culturale”: un’espressione che ha suscitato indignazione bipartisan a Colleferro

A sentir dire che “Colleferro è un deserto culturale” non ci sta nessun colleferrino. Non ci sta l’attuale sindaco né gli sfidanti: destra o sinistra non fa differenza. Per dirla con le parole dell’arch. Bianca Coggi, “Colleferro è tutt’altro” rispetto ai fatti che si sono verificati la settimana scorsa. E infatti tutti ricordano la presenza del teatro, del cinema, di “Colleferro città della cultura”, di “Colleferro città di fondazione” e via dicendo. E tutte le liste hanno nel loro programma (leggili qui), chi più chi meno, una parte dedicata alla cultura e agli eventi.

Cosa dicono i programmi sulla cultura

C’è Giuffré che nel suo programma propone la realizzazione di un “centro fieristico nazionale”. C’è Capuano che scrive nel programma di una “promozione più capillare dei luoghi culturali della città”. Sofi appunta nel programma la realizzazione di un Campus universitario, la “diffusione di spettacoli, eventi cinematografici, teatrali, musicali, artistici” e il “potenziamneto e la ridefinizione dei luoghi di produzione delle attività culturali e di ritrovo per l’associazionismo e lo sviluppo del confronto culturale”.

Cacciotti propone di tornare a realizzare l’Estate colleferrina, l’istituzione di un centro studi interdisciplinare, l’organizzazione di feste e manifestazioni ecologiche, l’istituzione di un concorso letterario regionale e di un festival della cultura dell’identità italiana. L’ex sindaco propone un centro culturale e un polo universitario. Quanto all’attuale sindaco Sanna, nel programma inserisce il cinema all’aperto, il trasferimento della biblioteca nei locali dell’ex IPIA di via Novel, l’istituzione di un Istituto Culturale, la realizzazione di rassegne jazz, di un festival e di spettacoli.

Nessuno ci sta a dire che Colleferro è brutta e desolata

Nessuno ci sta a sentirsi dire che Colleferro è brutta e desolata. Andrea Santucci (Lega) ad esempio fa l’elenco delle istituzioni culturali e definisce la città come “un mix di culture che la rendono ricca di usi e costumi, grazie alle tantissime persone che anni orsono si sono trasferiti in questo territorio per lavorare in fabbrica”. Il Consigliere uscente si duole perché “nel corso degli ultimi anni (4) è diventata meno sicura e a nulla sono servite le mie tante denunce e Interrogazioni, mozioni (bocciate da questa maggioranza) o passaggi effettuati in commissione per trovare una possibile soluzione al problema sicurezza”. Ma c’è chi non la pensa come lui e come chi descrive Colleferro come un deserto culturale.

Coggi: “Colleferro è tutt’altro rispetto ai fatti di questi giorni”

C’è ad esempio l’arch. Bianca Coggi, candidata con la lista “Il Castello” che in questi anni ha studiato a lungo la storia e la fisionomia di Colleferro come “Città di fondazione”. Da quello studio è venuta fuori più di una pubblicazione, tra cui “Colleferro, città nuova del Novecento”. “Come molti sanno – spiega Coggi –, da sempre ho avuto attenzione ai temi che riguardano la valorizzazione della mia città. Con fermezza posso dire che in questi anni l’Amministrazione Sanna ha davvero lavorato in maniera esemplare al fine di dare un nuovo volto per Colleferro e che condivido appieno. Questo su moltissimi fronti: dalla cultura, al commercio all’urbanistica. Purtroppo, recentemente siamo stati investiti da una tragedia, senza precedenti, e che ha portato a stendere un’ombra scura sulla nostra città. Ma Colleferro è tutt’altro”.

“Mi impegnerà su sicurezza, bellezza e cultura”

Colleferro è una città di donne e uomini lavoratori e di gente operosa – ha proseguito la candidata Coggi – che l’hanno distinta, fin dalla nascita, come un esempio di città del Novecento. E questo non può passare in secondo piano ma deve essere una spinta ad impegnarsi di più dal punto di vista del rilancio della città sia a livello economico che culturale e sociale perché noi tutti ne abbiamo la possibilità. Io mi opererò per dare una voce a tutti i cittadini e fattivamente mi impegnerò per dare nuove idee a questa Amministrazione nei seguenti temi: sicurezza, bellezza e cultura. C’è molto da fare – ha concluso – ma insieme a Sanna ce la faremo. Oggi più che mai dobbiamo essere uniti perché quello che dobbiamo affermare è il nostro orgoglio: quello di essere Colleferrini”.

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