Colleferro, gli studenti: “Vita sociale azzerata”. E sulla riapertura in presenza…

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Cosa pensano gli studenti del possibile rientro a scuola? Miriana Orzilli: “Inutile riaprire adesso le scuole visto che andiamo incontro ad una possibile terza ondata”. Così ragazzi e ragazze delle superiori vivono la didattica a distanza durante la pandemia

miriana orzilli

Dopo le feste natalizie si prospetta il rientro a scuola. Per ora si andrà come a dicembre: didattica a distanza al 100%. Dall’11 gennaio la didattica sarà in presenza al 50%. C’è poi l’incognita dei trasporti e quella sui provvedimenti del Governo: ad oggi le cose sono chiare soltanto agli addetti ai lavori. Come la vivono gli studenti delle superiori di Colleferro? Miriana Orzilli, di Serrone, è una delle rappresentanti elette dagli studenti del “Cannizzaro”.

Che pensano gli studenti delle disposizioni che ha dato il Governo sulla scuola dalla ripresa dell’anno scolastico?
“Diciamo che siamo tutti contrariati. Questo perché pensiamo che sia inutile riaprire adesso le scuole visto che andiamo incontro ad una possibile terza ondata. E questo muoversi tra didattica a distanza e didattica in presenza crea solo confusione a noi studenti”.

Seguire le lezioni con la didattica a distanza è più semplice o più difficile? Quali sono i problemi?
“Questa è una cosa soggettiva, in linea di massima è meglio, perché hai una maggiore capacità di organizzazione dello studio stando a casa. E in più ci dà un senso di sicurezza, visto che stiamo a casa e evitiamo di contagiarci tra di noi. La difficoltà principale è la connessione ad internet, poiché non tutti gli studenti possiedono una connessione internet molto stabile”.

Che pensate delle entrate scaglionate a scuola?
“Potrebbe essere una buona soluzione, peccato che non ci sono abbastanza Cotral per tutti quindi fare le entrate scaglionate è inutile. Io, come molte classi, per esempio entro alle 10 e usco alle 16: così togli la vita sociale agli studenti. Si va a penalizzare quegli studenti che praticano uno sport o hanno un hobby. E in più tornando a casa alle 16/17 diventa difficile anche fare i compiti e studiare per il poco tempo che si ha a disposizione”.

In questo periodo di zone arancioni e rosse, in che modo si svolge la vostra vita sociale?
“Non facciamo nulla, stiamo chiusi dentro casa. L’unica cosa che possiamo fare sono le videochiamate tra di noi. La nostra vita sociale è stata ridotta al minimo, se non azzerata del tutto. Ma questo è un piccolo, grande, sacrificio da fare per tutelare la salute di tutti”.

Credi sia utile concludere l’anno scolastico “a distanza”?
“Questa è una cosa soggettiva. Ma posso dire che tutti preferirebbero concludere l’anno a distanza, proprio per le questioni sopra indicate. Anche se la didattica in presenza sarebbe fondamentale almeno per i ragazzi del quinto che devono affrontare l’esame di maturità”.

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