Angelini ci replica: “Di amaro qui c’è solo lo scorno dei rosiconi”

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Il Sindaco di Artena replica alla vittoria “amara”

Di seguito pubblichiamo la replica del Primo Cittadino di Artena, Felicetto Angelini.

“Caro Luigi
Mi spiace ma il tuo articolo è veramente incomprensibile e inaccettabile sia nella forma che nel merito!
Viene ribadito anche in questa vicenda l’assoluta correttezza e trasparenza di questa amministrazione.
La Gatta non c’entra assolutamente nulla in quanto intervenuta solo come controintetessata e le motivazioni alla base della sentenza sono esattamente le nostre che riprendono una precedente relazione sulla vicenda fatta dalla Segretaria Comunale dott.ssa Cipollini.
E nulla c’entra una relazione finanziaria assolutamente opinabile!
Quando riconoscerai chiaramente le capacità gestionali di questa amministrazione?
E di “amaro” qui c’è solo lo scorno dei rosiconi.
Un cordiale saluto
Felicetto Angelini”

Ci corre l’obbligo….

È giusto pubblicare la replica del Sindaco. Come è giusto che chiunque possa leggere quanto ho scritto nell’articolo uscito questa mattina per farsi una propria opinione. Da parte mia devo mettere in evidenza che già in quell’articolo era scritto quanto segue:

“Il Tribunale Amministrativo Regionale ha così certificato la correttezza degli atti, della procedura e della valutazione dei titoli. Dunque il concorso è stato fatto in modo corretto e l’assunzione effettuata dal Comune è legittima”.

Quindi il dovere di “riconoscere chiaramente le capacità gestionali di questa amministrazione” era stato da me assolto già prima della replica del Primo Cittadino, che dunque non aggiunge nulla a quanto già scritto. Quanto alla Gatta, è evidente a tutti che la sentenza del TAR ha delle implicazioni sui più ampi rapporti tra Comune e dipendente licenziata, che ognuno può giudicare per suo conto.

Rimane lo “scorno dei rosiconi” ma questo lo lasciamo commentare a loro, perché non sono minimamente di una partita a cui assisto solo da lontano. Certo è che da parte nostra non possiamo abdicare al dovere di cronaca (riportando le cose positive e negative che si fanno: ad esempio la festa dello sport o i lavori con l’Acea o altro ancora) ma nemmeno a quello di valutazione dei fatti e di critica dei pubblici poteri e dei suoi rappresentanti quando lo riteniamo necessario. È anche una questione di ruoli e di stile.

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