L’ostracismo di Artena: in attesa del Prefetto la crisi di consenso è pure sui social

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Nemmeno gli esponenti della maggioranza condividono gli eventi organizzati dall’Amministrazione di Artena. La crisi di consenso, anche sui social, sta peggiorando

Dopo il Consiglio di lunedì ad Artena è calato il silenzio. Tutti, cittadini e opposizioni, attendono le decisioni del Prefetto di Roma. La prefettura aveva infatti diffidato il Comune di Artena a fare più atti. Entro il 6 settembre il Consiglio avrebbe dovuto approvare il rendiconto 2020, il bilancio di previsione 2021-2023 e anche gli equilibri di bilancio. Degli atti in questione uno solo è passato in Consiglio ed è stato votato in un modo che sarà portato quasi sicuramente di fronte alla magistratura.

Le indiscrezioni dicono che da parte dell’Amministrazione c’è un qualche affidamento verso una proroga dei termini per l’approvazione del bilancio di previsione da parte della Prefettura. Si starebbe quindi “tranquilli” di poter tornare in Consiglio e votare di nuovo, con la formula del 7+1, il previsionale. Se così fosse, ci si potrebbe iniziare a interrogare sul valore delle diffide prefettizie.

L'(auto)ostracismo artenese

Intanto però la crisi della giunta di Artena non è solo amministrativa ma anche, e sempre più, di consenso. Diversi esponenti della lista Artena Rinasce si sono sganciati. E nella comunità si sta dando vita a un vero e proprio ostracismo con una continua presa di distanze e un continuo attacco, su tutti i fronti, verso chi amministra. La situazione di difficoltà della Giunta è evidente su Facebook. A partire dai like e dalle continue richieste di dimissioni. I post di coloro che hanno un ruolo nella maggioranza sono infatti costantemente contestati dagli utenti, che chiedono conto dei comportamenti politici degli amministratori. Anche la pagina del Comune è in declino: i post pubblicati raccolgono tra i 4 e gli 11 like ognuno, pochissimi di più degli stessi componenti della maggioranza.

Pure sul fronte delle condivisioni l’amministrazione Talone-Angelini sta messa male. Le locandine degli eventi organizzati dal Comune non sono condivise nemmeno dalla maggior parte degli stessi membri di maggioranza. Per fare un esempio, l’ultimo post sull’asfaltatura delle Valli fatta dall’Acea è stata condivisa soltanto da tre persone, tra cui due amministratori. Lo stesso post ha ricevuto appena 16 like. I soli quattro commenti espressi sono stati negativi. Quanto al bel concerto di domenica sera? Tre condivisioni. Una dell’assessore Lara Caschera. Sempre meglio del concerto in piazza Ginepro Cocchi in cui c’erano quasi più orchestrali che uditori: ne ottenne solo 2 e nemmeno uno da parte degli amministratori.

In tempi di social, con i politici sempre attenti ai selfie e ai post acchiappa like, la pressione dei cittadini si esercita anche in questo modo. Nell’antica Grecia si parlava di ostracismo. Cioè di messa al bando. Viste le condivisioni che non arrivano nemmeno dagli amministratori, si potrebbe parlare di auto-ostracismo artenese. Una volta si trattava di una vera cacciata dalla città. Oggi invece non è nient’altro che una severa condanna morale. Che c’è tutta, stando ai like sempre tanto cari ai politici contemporanei. Basti considerare che la principale esponente dell’opposizione, Silvia Carocci, va dai 50 ai 150 like a video. Raggiunge tanto solo l’assessore Eleonora Palone ma di rado per argomenti prettamente amministrativi.

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