Artena, il Palio e la donazione del Gonfalone: “Occasione per celebrare la vita”

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Ieri pomeriggio l’Ente Palio di Artena ha donato al Comune il Gonfalone dedicato in primis alle vittime del Covid-19. Bucci: “Quest’anno la staffetta è di solidarietà”. Angelini: “Abbiamo tutti dato prova di grande responsabilità”

Ieri pomeriggio si è tenuta la sfilata in costume storico del Palio delle Contrade, in collaborazione con gli Sbandieratori e Musici di Artena. La marcia, ordinata e in sicurezza, è terminata davanti al granaio Borghese dove si è svolta la consegna del Gonfalone straordinario del 2020. Un Gonfalone dedicato in primis alle vittime del Covid-19 ma anche a tutti gli operatori sanitari e agli operatori della protezione civile che tanto si sono spesi durante questi mesi di pandemia.

Il Gonfalone è stato realizzato dall’artista Carlotta Candela ed è stata consegnata al sindaco Felicetto Angelini dall’Ente Palio, che ha avuto come rappresentante il vincitore della scorsa edizione per la Contrada Selvatico, Antonio Di Veronica. Il Gonfalone è stato poi portato dentro il granaio Borghese dove sarà conservato in una teca. Durante la cerimonia un momento è stato dedicato alla memoria di Osvaldo Romolo, artenese positivo al coronavirus deceduto durante la pandemia.

“È un palio un po’ diverso questo – ha detto il presidente dell’Ente, Glauco Bucciquest’anno infatti ci sarà una staffetta diversa che sarà una staffetta di solidarietà. Come Ente Palio vogliamo che le famiglie artenesi sappiano che siamo loro vicini. Inoltre voglio dire che quest’anno deve essere un’occasione per celebrare la vita”.

Il sindaco Felicetto Angelini ha reso omaggio agli operatori sanitari e ai medici e infine ha elogiato gli artenesi e il popolo italiano nella sua totalità. “Voglio ringraziare – ha detto il sindaco – tutti gli infermieri e i medici che sono stati impegnati durante questi mesi difficili. Abbiamo avuto 170 medici morti: sono i numeri di una tragedia. Questo nemico invisibile ci ha costretti a cambiare il nostro stile di vita e a sottostare a delle rigide regole per poter tornare alla normalità ma voglio concludere dicendo che noi italiani abbiamo tanti difetti, saremo disorganizzati, ma in questo periodo di pandemia – ha aggiunto Angelini – abbiamo dato prova di grande responsabilità. Laddove altri si sarebbero divisi, noi siamo stati uniti e abbiamo tirato fuori il nostro spirito di solidarietà che ci contraddistingue”.

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