Artena, farmacia comunale: verso la nuova gara ma la sfida rimane sempre la stessa

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Torna lo scontro in Consiglio sulla farmacia comunale di Artena. La maggioranza dà l’ok alla nuova gara per individuare un concessionario. Le opposizioni votano contro perché sostengono la gestione da parte di una società pubblica

La farmacia comunale di Artena tornerà a gara. La strada scelta dalla maggioranza che governa la città è la stessa che fu votata quasi all’unanimità qualche anno fa, quando tutto il Consiglio, tranne l’allora Consigliere Conti, diede il via libera all’appalto in concessione. Ma quei criteri troppo onerosi per il privato, e fuori mercato rispetto alle altre concessioni, si sono rilevati perdenti. Ora si è deciso di rivederli.

A decidere i nuovi criteri è stata la maggioranza in Consiglio comunale. Contraria l’opposizione di Artena Cambia e Artena Insieme: entrambe le formazioni politiche di minoranza non hanno votato contro la delibera d’indirizzo per un motivo politico. Quale? Secondo quanto ha dichiarato la Consigliera Carocci avrebbero voluto discutere sulla possibilità di una gestione completamente pubblica della farmacia comunale, ad esempio tramite una società pubblica o un’azienda speciale, come fa Colleferro. La strada non è stata condivisa dalla maggioranza e dal Sindaco Angelini che hanno ritenuto migliore la strada dell’appalto in concessione, ritenendo prioritario che “in caso di fallimento o di perdite non si debba rispondere con il bilancio del Comune”.

I criteri di gara per la farmacia approvati dal Consiglio di Artena

Con la delibera approvata martedì scorso il Consiglio ha rivisto sensibilmente i criteri che saranno a base di gara. Il precedente bando per la concessione della farmacia comunale di Artena era costruito sui seguenti “pilastri”: una concessione massima di 7 anni; un canone annuo minimo di 76 mila euro posto a base di gara; un incremento del canone legato all’incremento del fatturato a partire dal secondo anno di attività; un importo una tantum di 50 mila euro. A ciò si aggiungeva l’obbligo di acquistare gli scaffali e le rimanenze di magazzino della Ge.Se.Farma e di rimborsare le spese sostenute dal Comune per fare la perizia di stima.

Per chi conosce il settore, si trattava di impegni troppo onerosi da rispettare in sette anni. Non a caso il vicino Comune di Lariano aveva contemporaneamente bandito la concessione della farmacia comunale a condizioni molto più favorevoli. Martedì si è quindi arrivati alle decisione di cambiare i criteri.

I nuovi elementi del bando che sarà elaborato dalla Giunta e dagli uffici comunali saranno meno onerosi. La delibera di indirizzo del Consiglio prevede: un periodo massimo di concessione di 25 anni; un importo una tantum; un canone annuo e una percentuale sui ricavi poste a base di gara. Come già con la precedente concessione, il Comune rimane titolare della licenza. È inoltre riaffermata la volontà di salvaguardare i posti di lavoro e di lasciare la farmacia comunale nei locali in cui già si trova, o comunque nella zona già delimitata ma ciò sarà alla fine a discrezione del privato.

I tempi per individuare il nuovo concessionario

Quando sarà individuato il nuovo concessionario? Ci vorranno dei mesi per pubblicare il bando e svolgere le procedure di gara. Intanto Artena è ancora servita meno del dovuto, per questo gli uffici comunali hanno prorogato di sei mesi la concessione all’attuale gestore, la MRC srls, intervenuta in piena emergenza farmaceutica dopo il fallimento della Farmacie Farmaca spa. La stessa società continuerà così a gestire sia la farmacia comunale sia il dispensario farmaceutico finché il Comune non avrà individuato un nuovo concessionario.

La sfida rimane quella di aumentare la concorrenza

Attualmente il servizio farmaceutico di Artena è tornato a un livello di salvaguardia. Dopo il collasso dovuto al fallimento della società che controllava il monopolio privato cittadino, la città è tornata ad avere una farmacia e un dispensario. Ancora oggi il settore cittadino è in regime di monopolio e che le sedi “sulla carta” sarebbero quattro. Addirittura passano i mesi ma il paradosso artenese rimane lo stesso: per la quarta sede farmaceutica prevista in zona Macere non si trova un farmacista che intenda attivarla e anche il quarto interpello della Regione non ha dato risposte. Le altre due sedi private sono ferme. La sfida “capitale”, in cui la politica ha forse un ruolo più rilevante della pubblica amministrazione, rimane ancora quella di riaprire tutte le sedi farmaceutiche assegnate alla città e di incrementare la concorrenza favorendo una pluralità di gestori.

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